Rassegna storica del Risorgimento
ARCHIVIO COMUNALE DI TOLFA
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1969
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pagina
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699
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Libri e periodici fl 699
Cosi egli faceva con l'Austria, di cai denunciava il malgoverno rapace, gretto e pedante, ma alla quale pure riconosceva la capacità politica dell'atteso e della riscossa nei momenti opportuni : Addormenta col parere addormentata; stanco altrui con le dilazioni, poi taglia corto, fresco quand'altrì è fiaccato *.
Peggiore dell'austriaco giudicava il regime pontificio, manifestandosi contrario al potere temporale dei Papi, ma conservò anche dopo l'allocuzione del 29 aprile e i fatti del '49 un delicato rispetto per Pio IX, dedicandogli un esauriente e sfumato ritratto; la personale gratitudine per l'intercessione del pontefice a suo favore quando era tenuto in prigione dagli Austriaci lo spinse a notare tutte le sue benemerenze e giustificazioni, senza tacerne i limiti e gli atti contrari al Risorgimento. Notevole avversione nutrì per il Piemonte e Gioberti: pur capendo che v'era bisogno per la causa nazionale dell'ossatura politica e militare di uno Stato già costituito, era con* trailo alle fusioni affrettate e deciso sostenitore delle autonomie, simile in questo a Cattaneo malgrado la reciproca antipatia. Romanticamente entusiasta dei valori nazionali, che studiò con profondo interesse storico, letterario, filologico e linguistico, sentì nelle autonomie il riflesso politico e civile della struttura composita delle nazioni moderne, percepita con acuta sensibilità per la sua collocazione etnica al mar* gine della civiltà italiana.
Tale origine periferica, strila traccia di eloquenti esempi storici (Alessandro, Napoleone) gli parve offrire le migliori opportunità per dare un contributo vitale ad una vicina compagine nazionale. L'origine illirica gli suggeriva inoltre l'impulso al collegamento tra l'Italia e l'oriente, per il quale nutriva profonda stima e curiosità conoscitiva, ravvisandovi le radici dell 'inci vi li meri t.o umano in armonia coli'intensa ispirazione biblica.
Intuiva il remoto diramarsi dalla matrice orientale delle forze vive poi confluite nella formazione dell'Europa, che all'oriente doveva ora riallacciarsi. Protagonisti di questo grande ciclo di civilizzazione erano le stirpi ed i popoli variamente commisti e raggruppati, dotati di proprie individualità spesso associate, di fronte alle quali l'individuo singolo gli appariva secondario anche quando assumeva funzione di guida: L'uomo nazione non viene che a nazione fatta}.
Nello studio delle entità nazionali, nel loro componi e decomporsi, attribuiva un ruolo caratterizzante ai fenomeni linguistici, cui è stato sempre attento. Ed il linguista spunta frequentemente, nel corso del volume, in atto di scrutare il vocabolo o di soppesare la proprietà di un neologismo, irritato specie quando sia stato introdotto dal francese. Il suo innegabile misogallismo non è tuttavia pronunciato in questo libro come in altri scritti del Dalmata e specialmente nel romanzo Fede e bellezza nato dal vivo contatto con la Francia. È dato piuttosto rendersi conto del fondo antiilluministico del romanticismo tommaseiano in buona parte connesso con la critica verso quel paese.
BRUNO DI PORTO
ETTORE CACCIA, Tecniche e valori dal Manzoni al Vergai Firenze, Olschki, 1969, in 8, pp. 1X284. L. 4.000.
Di un volume in larga parte di contenuto letterario, anche se con diretti riferimenti all'elemento storico ed etico-politico, che è alla base della cultura italiana ed europea dalla fine del '700 in avanti (romanticismo, Manzoni, Tommaseo, ecc.), vogliamo ricordare alcuni capitoli, nel quali la connotazione strettamente critico-letteraria ai carica di valori storici, soprattutto nel quadro del romanticismo lombardo. Prendendo spunto, ad e., dalla pubblicazione dell'Esule, nella recente edizione a cura di R, Van Nuffel* il Caccia rilesse la biografia spirituale dello Scalvini con fine analisi dell'arte e dell'atmosfera letteraria, con esatti riferimenti ai tempi del poemetto, alle amicizie dell'autore, e soprattutto al significato storico di molte pagine che hanno illuminanti aperture verso il secondo romanticismo e la Scapigliatura.: Certo questo