Rassegna storica del Risorgimento
ARCHIVIO COMUNALE DI TOLFA
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1969
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pagina
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701
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Libri e periadici
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autori d'un diffuso Stuutslexicon, ammiratori d'ano Stato di diritto dì stampo kantiano e delle istituzioni politiche anglosassoni epperciò lontanissimi dal Machtstaat di cui si comincerà u parlare nel '48. Allo stesso modo, contro coloro che soglion ricordare qualche Frase del filosofo Fichte, va menzionato il messaggio politico del poeta Uhhmd, così rappresentativo d'una diffusa simpatia per la figura idillica del pìccolo artigiano, e d'una forte avversione contro il burocraticismo tirannico e livellatore degli Stati centralizzati (Droz, op. cit., p. 47). Questa era la Germania, anzi queste erano le Germanie , non ancora ribelli allo molteplicità e varietà degli Stati autonomi, che Qninet valutava positivamente negli anni '30 e che si sviluppavano nel culto del diritto storico . È ancora in nome del diritto storico, piuttosto che di una tempestosa passione nazionale, che i Provinzialstande (si potrebbe tradurre rappresentanze lo cali) dei ducati di Schleswig e Holstein, sottoposti alla sovranità danese, levano la loro protesta, nel 1846, contro un'arbitraria estensione del diritto dinastico da porte di Cristiano Vili di Danimarca. Persino il Bundestag, organo centrale permanente dell'informe ed inattiva Confederazione germanica fondata nel 1815, aveva levato una voce di protesta in favore delle rivendicazioni degli stende del ducato di Holstein (R. Stadelmann, Sostale und politische Gcschiehte der Revolution voti 1848, Miinchen, 1948, p. 43). Non si può tuttavia sottovalutare l'importanza di un movimento che tendeva a suscitare legami più stretti, anzi s sovrapporre agli organismi del tutto indi pendenti dei 39 Stati particolari tedeschi delle più moderne strutture, che consentissero di attenuare i vizi del tradizionale particolarismo: sul terreno politico, anche uomini di destra, come il generale von Radowitz, consigliere del re di Prussia, propongono di riformare il Bundestag e di creare una più salda organizzazione federativa. Qualcuno guarda alla Prussia come all'unica potenza egèmone, altri mantiene le vecchie simpatie per un più stretto legame coll'Auslria. Sul terreno economico, il Droz sottolinea l'importanza che assumeva lo Zollverein, promosso sopratutto dalla Prussia, come cemento dell'unità nazionale tedesca , e cita le parole dette del banchiere renano Mevissen nel 1845 : i diversi popoli della Germania si erano in questi ultimi anni talmente avvicinati che l'idea dell'unità tedesca fondata sugli interessi materiali era diventata viva in tutti gli spiriti e che la sua realizzazione non poteva tardare più di molto . Si badi però che lo stesso Droz ammette subito dopo che ciò non esclude il persistere di forti, diffidenze nei confronti della Prussia, da parte dei tedeschi del Sud e dell'Ovest (op. cit, p. 44). Nella Germania meridionale ed occidentale diversi Stati avevano già ottenuto delle costituzioni, e sarà in questi Stali più attivi politicamente il Baden, il Wiirtemberg, lo Hesse-Darmstadt che vedremo emergere correnti e figure particolarmente vìvaci alla vigilia del '48 o durante l'e anno grande della rivoluzione europea. In Prussia non si giunse mai prima del '48 a rompere colla tradizione dello Stato autoritario, dominato da una burocrazia efficiente, ma chiusa nel suo orgoglio di casta; Guglielmo Federico PV volle dare, dopo esser asceso al trono nel 1840, un gualche impulso alla umbratile esistenza delle rappresentanze provinciali, e giunse poi nel febbraio del '47 ad una mossa più audace, convocando un'assemblea consultiva unica, composta di membri degli otto Landtage provinciali. Ma oltre ad esser divisa in una camera alta (Herrenkurie) ed una bassa, l'assemblea non doveva riunirsi periodicamente, ed era prevista una più ristretta commissione (per la quale soltanto il re s'impegnava a riunioni periodiche) come portavoce del Landtag unito commissione In cui prevalevano i rappresentanti della grande proprietà fondiaria. Di qui nasce l'azione dei liberali renani, guidati dal Campbansen, per organizzare un'azione- di protesta contro le decisioni regie, in occasione dell'eccezionale riunione, e nell'ambito della camera bassa. Il renano Beckerath redasse, in diretta polemica col discorso inaugurale del re, un indirizzo in cui si riassumevano le rivendicazioni dell'assemblea. Per contro, la Berrankurie reagiva a favore delle lesi romantico-conservatrici del re, aUlnfuori di qualche isolato, come il westfaliano (',. von Winekc, conservatore ma ostile all'arbitrio regio. In questa battaglia di idee, ben tratteggiata dal Droz (pp. 31, 113-119) si può scorger la prefigurazione della più vivace lotta del marzo '48: Engels aveva previsto.