Rassegna storica del Risorgimento
ARCHIVIO COMUNALE DI TOLFA
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1969
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711
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Libri e periodici 711
fonso Scirocco accenna solo fuggevolmente all'azione mazziniana tra il '67 e il '70, e sottovaluta forse la portata dell'organizzazione dell'Alleanza Repubblicana appoggiata dal '68 dai Reduci.
Col febbraio-marzo 1867 la sinistra sembra ritrovare la concordia. Il manifesto firmato da tutte le correnti cui aderisce anche Garibaldi - - e l'assemblea di 123 deputati a Firenze, che cercano un punto di contatto per una politica di progresso e riforme, rappresentano un passo importante. Crispi ha ormai una posizione di preminenza nel partito, che è maturato nell'ambito del sistema sino a diventare disponibile per alternative di governo. Nel giugno viene fondata La Riforma con un programma per la verità alquanto generico per conciliare i diversi punti di vista dei promotori di riforme e liberta. La sinistra nel '68 ha un peso essenziale in Parlamento: lotta con successo contro il progetto Ferrara sui beni ecclesiastici, e costringe Rattazzi a far suo il controprogetto Ferraris appoggiato dalla Permanente e dalla Sinistra. 1 democratici insomma, a determine condizioni e per progredire sulla via delle riforme, sono disposti a sostenere il governo.
L'ala rivoluzionaria, frattanto, lavora e cospira per Roma. La sinistra parlamentare è avversa al tentativo di Garibaldi: anche Mazzini in un primo tempo non lo approva. Crispi e i suoi amici politici vogliono che il governo prevenga l'azione popolare; per questo non rompono i buoni rapporti con Rattazzi, ma premono su di lui perché assuma l'iniziativa. Tuttavia coll'inizio della lotta nel territorio pontificio sono con i volontari, che tentano di aiutare con ogni mezzo. Dopo Mentana scrive Scirocco il goribaldinismo è finito , e la sola azione valida della sinistra è quella ormai determinante svolta in Parlamento. Protagonista nel biennio '67-'69 è il terzo partito che Mordini ha formato, attraendo a sé non pochi deputati della destra e della Permanente. Il primo Ministero Menabrea cade per l'opposizione della Sinistro, della Permanente e del terzo partito; quindi Mordini si accosta al governo, che si regge sino alla seconda metà del '69 con l'appoggio costante del gruppo mordi-ni ano. TI Ministero sempre più debole e in sensibile involuzione è condizionato in pratica dalla Permanente e dal terzo partito: Mordini approva la legge sul macinato, il monopolio tabacchi, e resta fedele a Menabrea nelle difficili circostanze del '6*9: ma il suo gruppo, per questo spostamento a destra, si sgretola sino a scomparire quasi completamente, assorbito nella maggioranza governativa. La sinistra che fa capo a Crispi e l'estrema sinistra bertaniana rimangono costantemente all'opposizione: i democratici, con la Permanente e con il gruppo Lanza-Sella contribuiscono alla caduta del terzo ministero Menabrea.
Nel '70 la sinistra parlamentare è all'opposizione, ma in modo cauto e costruttivo: vota, (ad eccezione dell'ala estrema), l'esercizio provvisorio, reca il suo contributo a leggi finanziarie ed amministrative, proclama l'inutilità della cospirazione mazziniana. Nell'agosto-settembre i democratici premono con insistenza su Visconti Venosta e sul governo per la soluzione del problema di Roma.
A conclusione della sua lucida e penetrante indagine Scirocco esprime il suo giudizio in sintesi sui democratici e sulla loro azione. Dopo il *60 egli afferma la sinistra rivoluzionaria continua ad anteporre il problema di Venezia e di Roma ad ogni altro, ignorando totalmente le esigenze del paese: rimane quindi distaccata dalle masse, che sentono immediata l'esigenza di riforme amministrative e di migliori condizioni di vita. Anche coloro che come Cattaneo e Mario pongono l'accento sul problema della libertà - rimangono isolati, nell'astratto, per la mancanza di una società civile aperta in cui operare. Date le condizioni del paese, il parlamento è l'unico centro della vita politica in cui è possibile operare con concretezza e aderenze alla realtà, terminata la parentesi eroica del Risorgimento. Nella liberazione dal mito di Mazzini e Garibaldi, considerati ormai e palle al piede per i democratici che intendono agire nell'ambito della legalità, la sinistra parlamentare costruisce, gradualmente e faticosamente, un partito di opposizione che vuole espri-mere le esigenze di rinnovamento e miglioramento amministrativo, finanziario, politico di tanta parte del paese. Rinunciando olle suggestioni rivoluzionarie la sinistra