Rassegna storica del Risorgimento

BARTHOLDY JAKIB LUDWIG SALOMO OPERE; CARBONERIA NAPOLI 1820-182
anno <1970>   pagina <36>
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Vladimiro Sperber
ghese. Sua forza coercitiva fu, lo sappiamo, la Carboneria e le varie orga­nizzazioni paramilitari. Sappiamo anche che essa fu estremamente efficace, e che dominò quasi incontrastata nelle provincie, ma la sovrabbondante pubblicistica delle varie repubbliche carbonare non ne spiega affatto il successo. Si potrebbe anche arguire che il successo fu più apparente che reale, in quanto i contadini, sottomessi e non alleati, e l'alleanza si sarebbe potuta realizzare solo con ampie concessioni, in un senso od in un altro non accorsero a difendere la patria, od il regime borghese. Perso­nalmente ritengo che in questo caso altri aspetti siano predominanti.
Bartholdy sembra particolarmente preoccupato dall'aspetto di Stato entro lo Stato presentato dalla Carboneria. Ci si potrebbe chiedere quanto reale sia rimasta questa struttura dopo la conquista, da parte dei Carbonari, della quasi totalità degli organi di potere locali. Eppure il confronto colle antiche sette cristiane, ed altre cui egli ricorre, chiarisce sufficientemente il problema. Anche queste avevano creato le proprie strutture in contrap­posizione a quelle dello Stato che consideravano a loro estraneo (oggi parle­remmo di alienazione). 11 problema viene risolto, più o meno agevolmente, colla conquista del potere. 11 Bartholdy si occupa distesamente della loro legislazione (in qual misura applicabile ed applicata?) senza risolvere il problema della sua attuazione prima della rivoluzione, e dopo.1 >
La Carboneria, scrive il Bartholdy, fu per i rivoluzionari la scuola nella quale istruivano le masse analfabete (e perciò non raggiungibili da propaganda scritta) in principi e tattica rivoluzionari. Così essi portarono ingenti masse a riunirsi, e gli oratori furono dei veri missionari, che si appellavano anche ai loro sentimenti cristiani (imitazione di Cristo, ecc.). La segretezza e la necessità di alterare la verità (di fronte ai pagani) non pesano alle popolazioni meridionali, a esse vi sono abituate, ed il coraggio passivo è spesso assai esaltato . Di grande efficacia era la promessa che il mutamento politico avrebbe comportato anche la riduzione delle tasse. 2)
In questo libro assume maggiore rilievo l'aspirazione all'indipendenza italiana, nell'ambito della Carboneria. È una tesi con la quale, anche se trova consenzienti ben pochi storici, tendo a concordare. L'indipendenti­smo sarebbe anche stato uno dei più importanti punti di differenziazione tra il brigantaggio meridionale e la Carboneria. Altrove Bartholdy notava che l'aspetto più scostante della Carboneria durante il nonimestre era u una certa intimità rilevabile tra setta 0 criminali, spiegata dai Car-
*-) Cfr. Indico delle l)niili.whrijtan, in appendice.
3) Cfr. pp. 12 tgg* (nota poi ella la straordinaria Boto di leggero che si notò dopa la Rivoluzione, lo diffusione dei resoconti del dibattiti parlnìnentarì di giorno o di olir, alla Iute delle fiaccole, fu fenomeno o risultino dotili rivoluzione , non il mezzo per giungervi), e pp. 22 e 25, Dcnluchriften.