Rassegna storica del Risorgimento

BARTHOLDY JAKIB LUDWIG SALOMO OPERE; CARBONERIA NAPOLI 1820-182
anno <1970>   pagina <39>
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di controllare perfettamente la città di Napoli; alla fine di gennaio, proba­bilmente, vi aveva perso qualsiasi controllo. Si ha a Napoli, sin dall'inizio o quasi, una accentuata differenziazione sociale e politica nell'ambito della Carboneria. Disgustati dalla indiscriminata accettazione di nuovi membri, appartenenti a tutte le classi sociali, i vecchi membri di ceto sociale più elevato si sarebbero rifugiati nella Massoneria, la Camera dei Pari della Carboneria , riportata in auge dalla rivoluzione. 1> All'altro estremo tro­viamo i Greci dispersi o solitari , i giacobini della rivoluzione napole­tana, Carboneria a tre e persino cinque gradi. Alle loro riunioni si sareb­bero visti berretti rossi, pugnali insanguinati, ecc. Lucerti, amico di Pepe, fece chiudere le loro loggie: minoritari, invisi ai più, essi continuarono a riunirsi in segreto sottraendosi ad una persecuzione che non fu mai molto severa.2* In quale relazione sono da porsi questi seguaci di Filomelo di Tebe e del Tebano Pelopida e Bartholdy si chiede se vi fosse un legame colla Eteria Morea con gli strati infimi della popolazione organizzati nella Legione? Asserisce il Bartholdy che l'accettazione di questi nella Carboneria era perfettamente conseguente: la setta voleva istruirli nei fondamenti rivoluzionari . D'altronde il loro entusiasmo carbonaro era dovuto esclusivamente alle elemosine distribuite dalla setta, ed era con­trobilanciato dalla loro antipatia per il servizio militare.3) (In ambedue i casi, Greci dispersi e legionari, la classificazione sociale lascia molto a desiderare. È assai dubbio che sia gli uni sia gli altri reclutassero le loro forze tra il Lumpenproletariat, ed è troppo facile accomunare artigiani, ecc. e Lazzaroni. Ed è ben noto che i Lazzaroni non nutrirono mai eccessive simpatie per la Carboneria). L'Alta Vendita di Napoli non rappresentò mai la Carboneria, e Bartholdy riferisce estesamente i conflitti tra di essa e la Carboneria provinciale, in particolare la Magistratura di Salerno. Forse esagera anche, interpretandone i documenti, le tendenze separatiste delle Repubbliche.4) L'Alta Vendila di Napoli, benché tra i suoi membri anno­verasse anche alcuni estremisti, era caduta in mano ai moderati estranei alla setta, ed alleata con ed asservita al Governo ed alla Commissione di Si-carezza. Presidente Giuliano, il Reggente ne riceveva le liste dei membri e dettagliati resoconti di quanto vi si diceva e faceva.fi) Bartholdy riferi-
x) Ivi, p. 105.
2) Ivi, pp. 138 agg. 'senza però localizzare l'attività di Lucerti).
8) Ivi, pp. iOB-ri, e per Eteria (Noi non osiamo alcuna ipotesi), p. 140.
*) Cfr. cap. XXITT.
s) p. 142: * Giuliano, primo impiegato delia polizia, poi avvocato ; cfr. anche p. 101. (Di anMtf rapporti vi sono treccie negli Atti del Parlamento delle Due Sicilie, 1820-1821, a cura di A. ALBERTI, S voli., Bologna, 1926*1931, p. es. voi. V, parto 1, pp. 125-126 e 156: già in ottobre?). Cfr. anche P. COLLETTA, la Carboneria, diretta e scom­mossa dà secreti agenti del Governo, non operava da gennaio, in Storia del Reame di Napoli a cara di N. CORTESE, voi. Ili, Napoli, s.d. ma 1951, p. 225.