Rassegna storica del Risorgimento

CONGRESSO CATTOLICO (VII) LUCCA 1887; MOVIMENTO CATTOLICO ITALI
anno <1970>   pagina <48>
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IL PROBLEMA SOCIALE AL CONGRESSO CATTOLICO DI LUCCA (aprile 1887)
La questione sociale è stata considerata, da alcuni esponenti, della ormai ricca storiografia sul movimento cattolico italiano ottocentesco, come un termine di confronto utile a caratterizzare le due correnti più salienti del movimento stesso cioè l'in transigentismo ed il transigentismo. Secondo alcuni la prima corrente, tramite la sua organizzazione principale, l'Opera dei Con­gressi, si sarebbe impegnata sul terreno sociale, in particolare dopo (e nep­pure immediatamente) la pubblicazione della Rerum Novarum. quasi esclu­sivamente per i motivi politico-religiosi che caratterizzavano la sua azione nell'Italia post-unitaria. Gli eventi dei primi anni del nuovo secolo confer­merebbero che tali scelte sociali erano state un'arma polemica nella lotta contro il liberalismo, più che l'espressione di una reale comprensione del problema sociale italiano .
Tuttavia una attenta analisi della problematica dell'azione svolta dai cattolici in Italia nella seconda metà dell'Ottocento consente di evidenziare l'esistenza di un piccolo gruppo di cristiano sociali , i quali, se néll'afFron-tare il problema sociale è probabile che fossero spinti anch'essi da morivi di carattere politico-religioso che, come si è detto, furono l'aspetto predominante dell'Opera dei Congressi specialmente durante la presidenza Paganuzzi, vi accompagnarono e di certo in maggior misura una più sentita parte­cipazione alla questione e ne avvertirono maggiormente la necessità rispetto ai bisogni della società italiana del tempo. In un simile atteggiamento anche la classica divisione fra intransigenti e transigenti tende a sfumare proprio perché il più delle volte si affrontavano i problemi connessi alla questione sociale prescindendo dalle contingenze politiche del momento.
L'azione dei cristiano sociali si svolse, è vero, nell'ambito dell'Opera dei Congressi, ma ciò dipendeva oltre che da una indubbia scelta ideo­logica dal vantaggio che ne derivava di poter fruire di una capillare espansione, specie nell'Italia settentrionale, per ogni iniziativa; non è un caso infatti che sin dall'inizio dell'attività del Medolago Albani a capo della
i) P. SCOPPOLA, Orientamenti della recente storiografia sul movimento cattolico in Italia, in Quaderni di cultura e storia sociale, a. HI (.nuova sede), a. 2, febbraio 1954, i. 99, ora ripubblicato in Coscienza religiosa e democrazia nell'Italia contempo­ranea, Bologna, 1966, p. 23. Tale interpretazione è filata fatta propria anche da W. Marron, Lea Etots ltoliena, in L'Europe du XIX* et du XXe siede (1815-1870). Pro. olènte* et ìnterprétotions historiqueg, voi. H, Milnn, 1959, p. 697.