Rassegna storica del Risorgimento
DONIZETTI GAETANO; GIOVINE ITALIA
anno
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1970
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Donizetti. e la Giovine Italia
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A proposito del Don Pasquale un primo cenno è in una lettera del 16 ottobre del Lamberti a Pippo, cioè a Giuseppe Mazzini, allora in esilio a Londra, ove lo si informa che [Giovanni Raffini] sta bene ed è occupato per opera Doniz[etti : ' ' occupato, perché il maestro era esigente, fino ad invitarlo a mutare nel libretto: che pie, che bella mano, perché Giulia Crisi, protagonista dell'opera, aveva un brutto piede.2*
L'opera sarebbe stata data il 3 gennaio al Théàtre-Ittdien e Tesilo comunicato al Mazzini dal Lamberti con lettera del giorno stesso. Nel Protocollo quattro parole memorabili: Don Pasquale, opera, riesci.3)
Non è il caso di ampliare le succitate notizie, con altre già note ai biografi donizetiiani.
Può interessare, invece, conoscere una vicenda relativa ai libretti, cbe il Donizetti non volle o non potè utilizzare e cbe gli furono apprestati da eie menti operanti nell'ambito del raazzinianesimo.
Una prima notizia in tale senso è registrata nel Protocollo alla data del 20 febbraio 1845: la invia da Marsiglia Pietro Sterbini. Poeta, giornalista, drammaturgo, autore de La Vestale, rappresentata al Teatro Valle a Roma nel 1827; della tragedia Tiberio Gracco, come sarà del dramma Le Tredici Giornate della Rivoluzione Romana (1846-I849); egli non era certo impreparato ai cimenti del teatro e gli arrideva pertanto l'idea di scrivere un libretto per musica e per Doniz[et]ti>: il Lamberti ne parlasse al Maestro direttamente od al comune amico Pietro Giannone. Il libretto, comunque, Lo farà: se piace, Doniz[ett]i Io terrà, se no glie lo rinvieremo. Solo vorrebbe indicazioni d'argomento dal Maestro, o il genere: aspetta ... risposta . La lettera era recapitata, con altre di Nicola Fabrizi, da Michele Accorsi, il quale, tra le tante attività, aveva anche quella di agente teatrale operante per il grande musicista.4)
Il Lamberti risponde allo Sterbini: Del libretto non v'è modo, Doniz[etti] non è qui, poi ba suo poeta: Accur[si] mi promise però che, se manda il lavoro quando l'altro giunga, lo presenterà : quando l'altro giunga, cioè il Donizetti, ch'era a Vienna.r''
1) Protocollo della Giovine Italia, Imola, Paolo Galeati edit., 1916-1922, voi. I, p. 241,
2) Così in una lettera del Raffini alla madre: Se vedessi che piccolezze! ho dovuto tagliare in un sito: che p, che bella mano! perché la Grisi ha un brutto piede .
8) Protocollo tùt., voi. II, p. 5. Negli Scritti editi e inediti di Giuseppe Mazzini, voi XXIV, pp. 27*28 è il testo di una sua lettera alla madre da Londra (17 gennaio 1843), che recita: ... Come forse vi ho detto Giovanni ha scritto il libretto Don Pasquale opera nuova di Donizetti, andata in scena poco tempo fa a Parigi: l'opera riuscì, credo : è probabile dunque ch'egli ne avrà, ritratto o ne ritrarrà lucro. Che cosa aia il libretto non so. Ho veduto un articolo del National che ne dicea molto male, e che gli avrà fatto dispiacerà. Giovanni "Raffini trasse dallo sua fatica di librettista effettivamente qualche beneficio. 11 28 dicembre 1842 scriveva alla madre: L'altr'ieri, alla prova del Don Pasquale, Donizetti mi rimetteva una letterina, o per meglio dire una fascia, nella quale trovai un biglietto di S00 franchi .
4) Protocollo ciL, voi. HI p. 182 (20 febbraio 1845).
*) Protocollo dt, voi. HI, p. 187 (4/7 marzo 1845).
L'Accursi era l'agente teatrale di Donizetti a Parigi. Intesueva lui gli accordi per il Maestro e su ogni contratto, affamato di senseria qnal era, vi e rosicava quanto poteva. Aveva anche tentato di trascinare il Maestro ad azzardare forti somme al