Rassegna storica del Risorgimento
ELBA STORIA 1849; REPUBBLICANI STORIA 1849
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1970
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L'isola d'Elba nel 1849
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I Porioferruiesi indiziati ebbero subito sentore del pericolo che li minacciava; probabilmente furono avvertiti in tempo da qualche impiegato degli uffici governativi, giacché da un rapporto del cursore dell'll giugno apprendiamo che Ferdinando Strina aveva preso il largo su un bastimento diretto in Corsica, mentre tutti gli altri suoi compagni designati come principali capi dell'ora oppressa fazione anarchico-repubblicana, aveva pure preso imbarco per la stessa direzione sul bastimento di Giuseppe Peranzoni , che però si tratteneva ancora nella cala di Margidore in attesa del tempo propizio per salpare.
Quando il 14 giugno il pretore di Portoferraio mandò un maresciallo di P.S. a Lacona per assicurarsi se il bastimento fosse tuttora all'ancora come veniva supposto , venne a sapere che il doti. Grandolfi, Cesare Audiffred, Cesare Senno, Raffaello e Ulisse Foresi e Ferdinando Strina, dopo essersi trattenuti nella casa di proprietà degli stessi Foresi erano partiti il giorno precedente alla volta di Civitavecchia. Da ciò si arguisce chiaramente la scarsa volontà dell'autorità locale di eseguire gli arresti. Del resto la facoltà concessa dalla legge di optare tra l'arresto e il volontario esilio sta a dimostrare la benevola disposizione del Governo nei riguardi dei compromessi politici, in favore dei quali furono emanate vàrie amnistie, in particolare quella del 27 luglio che accompagnò il ritorno in Toscana del Granduca e che riguardava coloro che direttamente con detti o fatti avessero offeso la persona del principe o della sua famiglia. La buona disposizione del Governo risulta anche dalla seguente lettera del Landucci al Governatore di Portoferraio:
MINISTERO DELLINTERNO
Al Governatore di Portoferraio.
Firenze, 14 giugno 1849
I Toscani Grandolfi G. Batta, Foresi Raffaello ed Ulisse fratelli, Foresi Cesare, orefice, Mflielli Giovanni legnaiolo, Bellini Pietro padrone di bastimento, Andrete (sic) Cesare, sarto e Senno Cesare partirono nel di 11 stante da cotesto porto imbarcandosi per Civitavecchia.
Appartenendo costoro al partito repubblicano esaltato, ed essendo quindi pericolosi alla pubblica quiete, vuole il Governo che qualora, o respinti da Civitavecchia o per altra qualsiasi causa in seguito si presentino per rientrare nel Granducato, siano trattati alla pari dei forestieri se mancanti di carte regolari; introdotti, ma cautamente sorvegliati sulla loro ulteriore condotta politica, se di quelle forniti.
Ella si adoperi, Sig. Governatore, affinché tali disposizioni abbiano completo adempimento; mentre io frattanto mi confermo di Y. S. Ill.ma.
Landucci
Se il Governo dell'Elba si fosse attenuto a tali disposizioni non avrebbe certo fatto una buona figura di fronte all'opinione pubblica, considerando che altri individui, assai meno indiziari dei Portoferraiesi, erano stati arrestati a Marciana Marina e stavano scontando la reclusione nel maschio di Volterra.
Fin dal 22 aprile infatti era venuto da Firenze l'ordine di procedere all'arresto di quattro individui della Marina di Marciana che nei passati giorni si mostrarono tra i più saldi sostenitori del partito repubblicano; in quella circostanza in data 7 maggio il Governatore suggeriva al Landucci di soprassedere all'arresto ravvisando la necessità di procedere colla massimo prudenza in affari di tal sorta . In molti paesi dell'isola - - scrive il Governatore si sono