Rassegna storica del Risorgimento
CONGRESSI ROMA 1965; RODOLICO NICCOL?
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1970
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Sergio Canterani
stozza di chi confronta uno splendente periodo della nostra storia con il doloroso presente e intanto si prepara all'opera conclusiva. La Storia defili italiani. Il titolo stesso spiega la tesi del Rodolico: non storia d'Italia, ma di un popolo che è stato il vero protagonista in qualunque campo: politica, religione, arte.
1955, Rodolico ha 82 anni. logico pensare che metta a riposo la penna. Invece qualche anno dopo, nel 1961* compare un altro volume, // Risorgimento vive, una raccolta di studi che abbracciano tutto il periodo storico, alcuni dei quali dettati nello stesso anno di pubblicazione. E il titolo dell'opera è significativo, un atto di lede, nell'anno delle celebrazioni centenarie, un richiamo agli ideali del Risorgimento che per Lui son sempre validi.
Ancora: 196 un altro volume di Saggi di storia medioevale e moderna ai quali Rodolico fa precedere una brillante, originale sintesi della sua vita di studioso: La mia giornata di lavoro, che potrebbe essere considerato il ricordo più vivo e più preciso di Lui.
Insegnante, da giovane, in un Liceo fiorentino, poi all'Università di Messina, poi a quella di Firenze, era Presidente della Deputazione di storia patria per la Toscana fin dal 1935 e ad essa, come alla direzione dell'Archivio storico italiano si dedicò con passione, creando nuove collezioni, imprimendo alla rivi sta mi indirizzo medioevalistico come l'aveva volato il suo fondatore, Vieusseux.
Lavorava instancabilmente e negli ultimi tempi si lamentava che a scriver articoli, a correggere bozze poteva dedicare solo qualche ora la mattina. Dopo non ce la faceva più, si sentiva stanco. Quel che a Lui appariva una limitazione uggiosa, era per gli altri un miracolo di vitalità.
Abitava d'inverno a Firenze e d'estate a Fiesole. In città o nella villa di campagna era sempre lieto di accogliere i visitatori. Gli occhi scintillanti di gioia, le braccia aperte esprimevano il sentimento, che talvolta, quando per qualche giorno restava solo, lo crucciava: non essere dimenticato né dagli anziani, che si ostinava a chiamare giovani, né da quelli veramente tali.
Ed era felice soprattutto quando incontrava un giovane che sinceramente, senza piaggeria, gli dicesse che non rinnegava patria, religione e famiglia; i tre princìpi basilari della vita di Rodolico; come storico e come uomo.
SERGIO CAMERANI