Rassegna storica del Risorgimento
SOCIET? SOLFERINO E SAN MARTINO
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Libri e periodici
In nli ilei Cri.si in n ciom e del (la Ilo licci inni in particolare. Anche in questo campo. Romeo accentua, rispetto all'influenza svizzera del Vinci, peraltro non trascurata, la derivazione dalle fonti del liberalismo francese, specialmente dal Constant, che gli ha insegnato quale impulso possano dare all'interiorizzazione del folto religioso la politica liberale e l'abolizione dei privilegi ecclesiastici. La conformistica e bigotta devozione dell'ambiente familiare negli anni della restaurazione lo hanno certo
predisposto a capir bene tale suggerimento.
BRUNO DI PORTO
Le Relazioni diplomatiche fra lo Stato pontificio e la Francia, II serie: 1830-1818, voi. Ili (8 gennaio 1834-31 dicembre 1838), a cura di GIULIANO PROCACCI; Roma, Istituto storico italiano per l'età moderna e contemporanea, 1969, in 8, pp. X483. L. 5.500.
Pubblicando i dispacci concernenti le relazioni diplomatiche fra Stato pontificio e Francia, 1834-38, il Procacci, a cura del quale è avvenuta la raccolta e la scelta dei documenti, tiene a precisare il divario di scelta, rispetto ai precedenti volumi pubblicati, peraltro dettata da precise considerazioni: Trattandosi infatti di un periodo caratterizzato dall'assenza di punti controversi o di importanti questioni nei rapporti franco-pontifici, si è creduto infatti di dover adottare un criterio maggiormente selettivo e intervallato, badando peraltro a che la completezza del quadro generale non andasse perduta (p. IX). E in realtà, se il disegno di queste relazioni non solo non va perduto, ma anzi risulta arricchito sotto il profilo più strettamente diplomatico, come sotto l'aspetto politico più generale, bene ha fatto il Procacci a sottolineare, ad es., i rapporti tra 5. Sede e la chiesa francese, o le ripercussioni delle vicende spugnuole, o infine momenti e problemi più particolari ma purtuttavia assai significativi: la diffusione delle idee lamennesiane, la morte e la ritrattazione del Talleyrand, l'attività dei protestanti in Francia e cosi via. Un fatto, come la morte del Lafavelie (registrata dall'ali. Garibaldi con alcune considerazioni sulla fortuna del vecchio rivoluzionario), sembra, ad cs., indicare il modificarsi di un orientamento politico, addirittura dell'opinione pubblica francese, quasi assopita dopo le speranze suscitate dalla rivoluzione di luglio, come le insurrezioni di Parigi e Lione in varia misura confermeranno : La morte del general Lafayette che si annunzia dai giornali d'oggi non è più un avvenimento rimarchevole. Il sig. Lafayette non avea più quel credito e quell'influenza presso i rivoluzionari ch'ebbe disgraziatamente in passato. Se però fosse morto due mesi sono i di lui funerali avrebbero potuto occasionare qualche inconveniente. Ora ognuno crede che si passeranno tranquillamente. Il governo però prenderà delle misure di precauzione. Da quanto ho inteso credo che sia morto cristianamente: la sua famiglia in generale ha religione ed egli non vi si è mai mostrato ostile (p. 79).
Il volume presenta subito, fin dalle prime pagine, il complesso dei problemi concernenti più da vicino, in quegli anni, dopo la insurrezione del 1831 e l'occupazione austrìaca e francese, la diplomazia pontificia; Se un giudizio di Luigi Filippo sulla situazione interna dello Stato pontificio (È uno stato di cose sospensivo, che non lascia travedere alcuna prossima soluzione e che mi dà molta inquietudine, p. 19) o il punto di vista dell'ambasciatore russo Pozzo di Borgo coglieva l'aspetto fondamentale di mettere ordino alle cose interne dello Stato, i dispacci dell'ali. Garibaldi o del card. Bernetti sottolineavano altri problemi, commessi o non, col precedente: l'evacuazione di Ancona da porte francese, la questione dei vescovati, i rimpasti e le crisi .ministeriali in Francia ecc. Come non era irnnipiilla la situazione italiana, all'indomani della spedizione di Savoia, con lo strascico di processi e di esili, altrettanto poteva impensierire il card. Bernetti queliti francése, coi moli rivoluzionari di Parigi e Lione (aprile 1834), la pubblicazione delle l'arni es d'un croynnt del Lamennais, i rapporti difficili tra l'arcivescovo di Parigi e la Corte ecc.. Ma la lotta contro la diffusione e penetrazione delle idee lamennesiane (enciclica Singultiri