Rassegna storica del Risorgimento

SOCIET? SOLFERINO E SAN MARTINO
anno <1970>   pagina <109>
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Libri e periodici
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nos, p. 91 e sgg.i, Q l'atteggiamento dell'arcivescovo di Parigi, l'nlinlcna delle notizie politiche dalle varie capitali, le voci di tentativi insurrezionali e il miglioramento delle reiasioni con la Francia (riapertura, ad es., di S. Gcrmain-d'Auxerrois) non lascia­vano cadere il problema di fondo della diplomazia pontificia in quel periodo: l'eva­cuazione delle truppe straniere dallo Stato. Il che si può valutare ormai nelle due direzioni, per l'Austria sulla base dell'opera del Nada l Metternich e le riforme dello Stato pontificio. La missione Sebregondi a Roma (1832-1836), 1 orino, 1951), per la Francia con il volarne di Emilia Morelli (La politica estera di T. Iiernetti, Roma, 1953) e con la presente raccolta di dispacci, a cura del Procacci, che ha cercato di offrire un quadro - - il più ampio possibile del dispiegarsi della questione. Sulla quale ci fermeremo un momento.
Dalle voci giornalistiche , in realtà insussistenti (settembre 1834, pp. 105-106), su negoziati franco-austriaci per la partenza dei francesi da Ancona, ai primi cauri sondaggi sul ritiro dei francesi in concomitanza con l'abbandono delle legazioni da parte degli austriaci (luglio 1835, pp. 165, 177), dal progettato avvicendamento delle truppe in Ancona - - invero subito rientrato dopo la costituzione del ministero Thiers (gennaio-febbraio 1836, pp. 209, 211, 220, 229, 231) , all'eventuale ripresa delle trat­tative per l'evacuazione (aprile-maggio 1836, pp. 245, 246),') all'avvicendamento di truppe francesi e alla diffusione del colera in Ancona (settembre 1836, pp. 285, 291), la questione venne finalmente affrontata in termini di concretezza politica e in vista della soluzione, soltanto dopo la morte dell'ambasciatore francese in Roma e la nomina del successore (pp. 342, 381, 385, 391, 424), e fu sollecitamente risolta nel giro di pochi mesi durante il ministero Mol, sia per le migliorate condizioni di sicurezza interna disilo Stato pontificio, sia per l'accordo intervenuto sul ritiro concordato delle truppe austriache e francesi in base allo scambio di note, del 16 aprile 1838, tra S. Sede e Ambasciata francese.
La visita del Metternich a Firenze nel settembre 1838 e il colloquio con mons. Capaccini portarono per un verso alla richiesta formale da porte della S. Sede del ritiro delle truppe austriache dalle Legazioni, e per altro relativamente alla Fran­cia alla partenza delle navi alla volta di Ancona, allo scambio di note per l'evacua­zione, senza condizioni, delle truppe francesi, alla discussione in parlamento. La questione peraltro era assai vicina ormai allo scioglimento, come si vedrà dal pros­simo volume dei documenti diplomatici.
RENATO GIUSTI
GÀIO GRAOEKICO, Garibaldi in America; Montevideo, Don Orione, 1969, in 8", pp. 138. S. p.
Nei primi giorni del 1836, Giuseppe Garibaldi a bordo del Nautonier giungeva a Rio de Janeiro, sotto il peso della condanna a morte inflittagli in contumacia dal tri-
*) Ab. Garibaldi al card. Lambruschini, Parigi 11 maggio 1836, p. 246 : ... Il aig. conte Appony ricevei non è molto, l'ordine del sig. principe di Metternich d'intro­durre col Re (ma col Re solamente, non coi ministri) il discorso sull'evacuazione delle truppe estere dai domini della Sunta Sede, al solo ogggetto però di presentire l'impressione che un tale discorso farebbe sull'animo di Sua Maestà. Il Re disse che vedrebbe con piacere effettuarsi l'evacuazione suddetta, ma che non sapea se le Lega­zioni suddette potessero evacuarsi senza pericolo di nuovi torbidi e senza che le truppe austriache dovessero poi rientrarvi; mostrò anzi di temere il contrario ed aggiunse che dei resto il principe di Metternich potrebbe giudicarne meglio di ogni altro.
Io ho sempre un po' temuto cho su questo articolo la .Francia metterebbe innanzi SI più o meno probabile ritorno tra noi delle truppe imperiali o son persuaso che, se potesse prevedere che un tal ritorno non fosse por aver luogo, accudirebbe volentieri all'evacuazione... .