Rassegna storica del Risorgimento
SOCIET? SOLFERINO E SAN MARTINO
anno
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1970
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111
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Libri e periodici 111
senta come una delle prime voci dell'hegelismo italiano stilla scia dell'ab. Domenico Mazzoni, del Centofanti e di G. B. Passerini.
Se le vicende familiari, le ristrettezze economiche e le delusioni patite lo costringono < non esule ad un espatrio <. per lavoro in Francia nel settembre del 1844, dopo lunghi patimenti e non poche perplessità , come scrive egli stesso, il Mazzini qualche mese più tardi prendeva a collaborare alla Gazzetta Italiana (finanziata dalla principessa Cristina di Belgiojoso), sia con la pubblicazione delle Lettere filosofiche di Schiller (tradotte a Firenze), sia con l'articolo Della educazione civile degli italiani (di intonazione giobertiana e moderata), sia con la ristampa DeUa filantropia (in polemica contro umanitari, filantropi e socialisti); e proprio questa collaborazione causava contrasti all'interno della redazione del periodico, lagnanze, rettifiche e precisazioni, ma soprattutto faceva scaturire un esito inaspettato dalla crisi dei rapporti tra la Gazzetta Italiana e il Mazzini, che compiva una evoluzione tipicamente di sinistra >, a contatto con la cultura francese, coi circoli democratici parigini, e con profughi e stranieri. In questa direzione anzi, il più stretto contatto con la cultura tedesca e francese del tempo, che dibatteva problemi riguardanti la filosofia hegeliana, la scienza storica, l'idea di progresso e di civiUsation, il socialismo (come punto d'arrivo dell'hegelismo) ecc., agevola l'evoluzione politico-filosofica del posdatino, sul quale dovettero certo infinire la vita politica democratica francese, la polemica tra le varie scuole socialiste, la conoscenza degli scritti di G. Ricciardi, Giuseppe Ferrari e di altri esponenti democratici dell'emigrazione italiana, e in particolare le meditazioni sulla filosofia liberale e progressiva della Germania e le opere di Heine, Stein, Moses Hess, Cieszkowski, ecc. Sullo sfondo di questi differenti filoni culturali, nell'ambito di una sorta di alleanza franco-tedesca in vista di una futura rivoluzione (filosofica e politica) è da collocare dunque la crisi mazziniana del 1845 (dall'ontologia giobertiana alla sinistra hegeliana), dalla quale scaturisce la nuova opera De l'Italie terminata nell'ottobre 1846 e pubblicata l'anno seguente a Parigi, a spese dell'autore.
Più moderato di quel che non lasciasse intrawedere il suo comunismo come visione storica , il Mazzini non venne in Italia che nel '48, forse nell'estate, ma solo nel settembre-ottobre egli in Toscana si diede a partecipare alla vita politica, sia pubblicando l'opuscolo Intorno alle cose d'Italia, in cui prendeva posizione sul progetto giobertiano di Congresso federativo, e montanelli ano di Costituente, sia con la collaborazione al Popolano (nel quale è pure edita la XV" lettera di Daniel Stern dedicata al Mazzini) in senso antigiobertiano, sia come candidato del Circolo del popolo alle elezioni pel rinnovo del Consiglio generale toscano, sia infine come inviato straordinario presso il governo siciliano all'inizio del '49, dopo la proclamazione della repubblica in Toscana. A pochi mesi da questa missione, della quale restano alcune lettere tra il febbraio ed il marzo, il Mazzini ritornò in Toscana per passare poi in Francia, dove a Marsiglia in agosto dello stesso anno venne a morte per febbre tifoide alla età di 35 anni, senza aver mantenuta la promessa di continuare le sue opere, e senza poter dare una testimonianza ed un giudizio sulla crisi del 184849, come fecero uomini politici o scrittori quali Cattaneo, Pisacane, Musolino, Montanelli, Gioberti, ecc.
Ed ora, dopo aver seguito la ricostruzione, informatissima e ricca di documenti* compinta dal Salita che ci ha dato un ritratto a linea continua di L. A. Mazzini, veniamo al contenuto dell'opera De l'Italie, the richiama, pel titolo, le discussioni e gli studi svoltosi tra il 1820 ed il '30 intorno alla e civiUsation (Gtrizot, Michelet ecc.), e ad un tempo i debiti del Mazzini verso il sistema filosofico o la concezione storiografica di Hegel. SI tratta di un Hegel letto con gli occhi di August Cieszkowski e G.B. Passerini, per la perJodlzzaziono della torio universale è soprattutto per l'armonia di pensiero e azione, pel cristianesimo del futuro , per la prospettiva di una terza era . Il Suina ha ben ragione di sottolineare, a questo proposito, con ampie citazioni, sin la coesistenza nel Mazzini di due diverso esperienze culturali (pensiero hegeliano e movimento HO ci aliala francese), sia le analogie e i nessi del pensiero mazziniano con la concezione nluministico-hegeliana del progresso, e sanshnoniana