Rassegna storica del Risorgimento

SOCIET? SOLFERINO E SAN MARTINO
anno <1970>   pagina <112>
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Libri e periodici
dello serie crescenti e decrescenti; una citazione soltanto, a titolo di esempio, per giustificare ì ritorni indietro nella realtà storica: Tout ce qui est retrograde, aitasi bicn qtte font ce qui est progressi! est sonmis aux loia d'un mouvement analogae. A mesure quo le progrès s'accomplit d'un dòte, nous voyons de l'antre la puissance des forces stationnaires, sana reali té et sana vie, déchoir u leur tour par un mouvement contraire mais parallèle. Le moine, a mesure que le développement de la pensée et des idées révoluiionnaires iront s'incarner dans Ics croyances, dans les moeurs, dans Ics institutions des peuples, l'autori té des prélres, le pouvoir des despotes et le joug de l'ancien droit, devi end ront tous les jours moins .vespeetés,- moins importants dans l'ordre des principe* et des faits des nations civilisées (voi. L p. 222).
Dei molti capitoli del libro De l'Italie, sui quali è possibile fermarsi, un punto suscita la nostra attenzione ad esempio per quel die concerne il medioevo, giudicato da L. A. Mazzini come una continuazione del movimento logico e politico dell'anti­chità, secondo uno schema tìpicamente hegeliano; affermando che non esiste un vero e proprio passaggio storico dall'antichità ai tempi moderni, il Mazzini conclude che l'età medioevale sviluppò l'individuo, il principio sensibile, la fede, l'arte, la poesia, la cavalleria, la feudalità, tutte le forme della sensibilità individuale degli uomini, l'amore, l'immaginazione, il coraggio, il patriottismo, tutti gli affetti e le passioni della individualità moralmente, interiormente libera ed indipendente. TI medioevo infine fu la prima fase della società cristiana, il primo momento del progresso, la costituzione dell'uomo individuale, dell'uomo morale emancipato dal giogo della natura e della forza, dal giogo della schiavitù domestica e civile della società antica.
Ma in questo schema hegeliano il Mazzini dà un posto del tutto particolare alla civiltà italiana prerinascimentale, in hase all'importanza di molti elementi (ordini monastici, crociate, filosofia scolastica e clero, belle arti, scienza economica, com­mercio e industria, ecc.) ai fini del progresso delle scienze e della civiltà dell'Europa, proprio mentre la maggior parte delle altre nazioni dormiva ancora in una profonda barbarie e era in uno stato intellettuale e civile arretrato.
Il momento di rottura (decomposizione e dissoluzione storica da un Iato, ricon­ciliazione e movimento dialettico dall'altro) è pel Mazzini rappresentato dal prote­stantesimo ' vero spartiacque tra hi libertà degli antichi e quella dei moderni dalla filosofia del sec. XVIII e dalla rivoluzione francese, che hanno 'Continuato il compito della riforma protestante; non era finito tuttavia il progresso rivoluzionario (morale, filosofico e politico), che proseguendo doveva portare ad una rivoluzione sociale, al di là del principio delle nazionalità e secondo un principio di libertà, in base al quale il Mazzini, nutrendosi del pensiero di Lamennais, Saint Simon, Fourier e della sinistra hegeliana, supera l'orizzonte utopico del socialismo francese e giunge alla distinzione tra socialismo e comunismo, sulla scorta di tre elementi; accettazione e meno della comunione dei beni e conseguente abolizione della pro­prietà privata; influenza della sinistra hegeliana e degli agitatori e pubblicisti comu­nisti; nesso tra la soluzione del problema sociale e la forza della massa proletaria.
In uno sfondo' ideologico, in cui hanno preciso significato pel Mazzini la cn'I tiirn dei romnntici degli anni '30, la presenza della Revolution et les révolutionnaires en Italie del Ferrari, la critica al partito moderato e neoguelfo (e la simpatia per la Giovine Italia), l'impostazione del Risorgimento come problema europeo e non solo italiano, ecc., l'applicazione di questa visione dal comunismo conduceva il Mazzini ad una rivoluzione politica e sociale insieme, ad una rifórma della società nell'inte­resse del popolo (per usare un'espressione del Do Potter) e in modo che il popolo possa in conseguenza mantenere questa riforma da se stesso e per so a ;(p, 328).
Ma tale è il complesso dei problemi affrontati dall'autore, ampiamente documen­tati e illustrati dal Sniuu, che dobbiamo ormai avvicinarci alla fine di questa nostra breve recensione, con un ultimo riferimento.
Per la fortuna dall'opera De ritolte è da diro cho, se in Italia furono assai limi tate le reazioni documentabili, notevole fu invece l'interesse, non. privo di frainten-