Rassegna storica del Risorgimento
SOCIET? SOLFERINO E SAN MARTINO
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Libri e periodici
disapprovato il ricorso ad essa); insù anche indipendentemente dall'atteggiamento del whiggismo di fronte al problema rivoluzionario, il governo britannico doveva adattare la sua politica alla nuova situazione europea. Un movimento rivoluzionario pensa vano i whigs e con essi l'Europa conservatrice si sarebbe esteso repentinamente ad altre7 regioni, nelle quali il fermento politico-sociale era sollecitato da identici motivi ed avrebbe avuto ripercussioni nel continente (la rivoluzione parigina confermerà i loro timori). In quel momento, in cui una rivoluzizone era in atto, il governo vihig doveva sospendere la sua attività di incoraggiamento delle tendenze liberali e portarsi su posizioni conservatrici. La rivoluzione siciliana che fu la prima apparve agli occhi degli statisti britannici sotto una luce diversa. L'atteggiamento del governo di Londra nei confronti di questa fu decisamente differente da quello da esso adottato di fronte agli altri moti rivoluzionari italiani ed europei del 1848. Dalla Sicilia non avrebbe potuto avere inizio il movimento nazionale italiano: era l'opinione comune nell'ambito patriottico (Mazzini e Gioberti concordavano su questo punto) e anche Pio IX non temeva alcun pericolo per quel primo fermento nell'isola. La rivoluzione in Sicilia presentava caratteristiche particolari : i siciliani non chiedevano nuovi diritti collettivi e individuali derivanti dalla coscienza delle nuove dottrine intorno alla nazionalità e alla libertà, ma il ripristino delle loro vecchie istituzioni rappresentative con spirito moderatamente conservatore. Gli uomini politici uihig seppero discernere le particolari caratteristiche della rivoluzione siciliana: in quell'isola, meglio che in ogni altro luogo d'Europa, essi vedevano una società politica che presentava strette analogie con quella inglese. Tra Sicilia e Inghilterra essi scoprirono vincoli ideali (soprattutto per la persistente tradizione aristocratica, viva nell'isola più che le aspirazioni di un partito moderato verso un regime costituzionale). In Sicilia, come in Inghilterra, afferma il Romeo, si era compiuto ed era giunto a maturità quello sviluppo delle vecchie dottrine giustificatrici della supremazia feudale in moderna dottrina liberale , il quale doveva poi generare il contrasto tra nobiltà e borghesia... a risolversi sul piano di una concezione liberale, nella quale si inserivano ugualmente le due forze prima contrastanti, ma che era essenzialmente uno svolgimento dell'antica tradizione aristocratica (cfr. R. ROMEO, Il Risorgimento m Sicilia, Bari, 1951, p. 258 sgg.). In Sicilia, quindi, i whigs ritrovavano nel bel mezzo della crisi rivoluzionaria la continuità fra la politica della vecchia classe feudale e il nuovo liberalismo, la comprendevano e la pastificavano (il liberalismo attuava il processo di trasformazione nella società, ma la funzione direttiva era riservata all'aristocrazia; l'elemento aristocratico-liberale accettava il contributo della nuova borghesia ma tendeva ad utilizzarlo su un piano di operazione politica, il cui orientamento era schiettamente conservatore). L'evoluzione storica siciliana e quello stesso movimento insurrezionale erano vicini allo spirito politico tahig e rappresentavano il massimo ohe si potesse sperare in un paese straniero. Gli nomini politici inglesi vedevano, infine* negli avvenimenti siciliani un sicuro avviamento verso il ristabilimento di un tipo di società politica, che offrisse garanzìe di equilibrio e di stabilità, quale appunto essi desideravano per il loro stesso paese.
L'Inghilterra mirava a dirigere, in esclusiva, le trattative tra il re borbonico e i àiciMani ribelli; essa spingeva la sna politica ad ottenere la libertà della Sicilia per aMieurarsi la preminenza sull'inda. Studiata con finezza critica dal Bario è la personalità di Lord Napier, incaricato d'affari a Napoli, il quale lavorò intensamente per ostacolare l'influenzo, francese. L'incaricato britannico, eccessivamente preoccupato dell'Influenza francese in una parte della classo dirigente napoletana, non si accorse chn la Francia doveva controllare la sospetta politica britannica in Sicilia più per le inoli-nazioni del nuovo governo di Napoli che per una sua specifica iniziativa; e non vide che chi cerniva il collegamento delle potenze conservatrici contro II liberalismo partenopeo era il principe di Schwarxenberg, il quale non sapeva rassegnarsi al cambia-