Rassegna storica del Risorgimento

SOCIET? SOLFERINO E SAN MARTINO
anno <1970>   pagina <123>
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Libri e periodici
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tesa anglo-francese aveva per scopo fondamentale la conservazione della pace). Tulli gli aspetti della mediazione sono studiati dal Barié con equilibrato senso critico: il suo discorso talvolta fin troppo analitico è mantenuto sempre ad un livello scienti­fico, che rivela la tempra dello studioso. L'avvento del governo del principe di Schwar-zenberg in Austria e quello di Luigi Napoleone in Francia recarono nella politica inter­nazionale una nuova valutazione in ordine alle alleanze (la linea mctternichiana delle alleanze tradizionali soprattutto con l'Inghilterra ancora accolta dal Wessenberg, veniva rovesciata dallo Scbwarzenberg). Iniziava così la crisi della politica italiana del governo whig sulle basi della mediazione; Palmerston aveva perduto nel sostenere la cessione della Lombardia a Carlo Alberto, ed era rimasto solo in Inghilterra a tener duro su quel punto; ma, alla metà di ottobre 1848, hi realtà politica, determinata da nuove circostanze, portò il vecchio statista ad un diverso progetto di liquidazione del problema italiano ; il ministro degli esteri britannico aveva ormai raggiunto la consapevo­lezza che non si sarebbe potuto ottenere nulla più dello status quo nell'Italia settentrio­nale. Pur essendo convinto elle non si sarebbe giunti ad un assetto soddisfacente del­l'Italia settentrionale senza la rinuncia della Lombardia da parte dell'Austria e se la regione non fosse stata annessa al Piemonte, Palmerston, che non aveva più. la spe­ranza di far prevalere il suo progetto, rivolse la sua politica ad ottenere che la Lom­bardia, pur continuando a far parte dell'impero asburgico, avesse istituzioni Ubere e nazionali, affinché cessasse di essere causa di complicazioni internazionali.
Questi ci sembrano gli aspetti e i momenti fondamentali della politica italiana dell'Inghilterra nel drammatico biennio 1848-1849 contenuti in questo importante la­voro del Barié, il quale deve essere annoverato tra i più validi contributi apparsi re­centemente nella storiografia risorgimentale.
EMILIO COSTA
BBUNO LAVAGNINI, Grecia 1859 nel diario di Francesco Crispi (Quaderni 4); Palermo, Istituto siciliano di studi bizantini e neoellenici, 1967, in 8, pp. 91. S. p.
Il 6 ottobre 1859, Francesco Crispi lasciava l'Inghilterra diretto a Messina allo scopo di prendere parte ad una insurrezione della Sicilia, che, nelle intenzioni mazzi­niane, avrebbe dovuto collegarsi con una invasione dal nord dello Stato napoletano. H mancato scoppio dell'insurrezione, ed il conseguente pericolo per la persona stessa del Crispi, costrinsero quest'ultimo a proseguire per la Grecia, dove rimase dal 13 al 25 ottobre.
A questo soggiorno si rivolge l'attenzione del Lavagnini nel presente lavoro, che rappresenta un felice excursus in campo risorgimentale dell'A., insigne grecista del­l'Università di Palermo. Egli riporta le pagine del Diario di Francesco Crispi che trattano del periodo in questione - - Scritti e discorsi politici di Francesco Crispi (1848-1890), Roma, 1890, pp. 256-271 corredandole di una introduzione e di una premessa in cui sottolinea hi simpatia e comprensione dimostrata dal patriota siciliano per i problemi della giovane nazione greca. Il Lavagnini vede in questo interesse le premesse per la futura azione politica di Crispi, culminata nel 1887 con la nomina a presidente del con­siglio, ponendo in risalto le annotazioni sullo stato della cosa pubblica che il Siciliano riportava nel ano diario.
Alle pagine di Crispi, l'A. unisce per l'affinità dell'argomento la relazione di un colloquio culla situazione greca che il patriota greco Giorgio Tentaeiis ebbe a Torino con Cavour nell'aprile 1860. Di tale colloquio il Lavagnini ci propone il testo greco tratto da un giornale ateniese, segnando in nota le divergenze con la versione, unica a noi nota, del Valetas, biografo del Tertaetis,
Chiude la raccolta In relazione, tratta dal primo volume dei documenti diploma-