Rassegna storica del Risorgimento
SOCIET? SOLFERINO E SAN MARTINO
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1970
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labri e periodici
LUIGI LOTTI, Romagna e Toscana dall'unità ad oggi, con prefazione di G. Spadolini; Firenze, Le Monnìer, 1969, in 8, pp. 240. L. 2.500.
L'A. accoglie in questo volume e rinnova coordinandoli o meglio legandoli ordinatamente nella catena del tempo, alcuni temi di storia romagnola e toscana che già sono stati oggetto di sue attente ed ampie ricerche ed acute considerazioni, tali da dar vitti - in sede scientifica a saggi di riconosciuto valore.
L'arco di tempo che comprende questi studi tosco-romagnoli è segnato da due date estreme e fra loro notevolmente distanti, e cioè la vigilia del '59 e le elezioni politiche in Romagna di questo secondo dopo-guerra.
Se, a proposito di scelta di argomenti, si può parlare di preferenze, possiamo in questo caso rilevare il dominio numerico dei temi di storia romagnola nel confronto con quelli di storia d'oltre Appennino. Ciò risponde alle più assidue e più lunghe cure che, nell'inizio delle sue fatiche, l'A. ha rivolto alla terra nella quale si sente di casa.
Ma non per questo si crea uno squilibrio dannoso, né si impoverisce l'opera, né si nuoce alla sua organicità. Fra l'altro si può osservare che essa trova persino, e in un certo senso, il suo finale organico e quasi riassuntivo nella trattazione dell'ultimo dei temi presentati che riguarda la < storiografia del movimento repubblicano in Italia .
Precisamente: anche in questo più recente volume del Lotti il tema sui repubblicani di Romagna, che fa la Bua lesi di laurea, è per dirla con Giovanni Spadolini, il Maestro, che ha dettato la dotta e compiaciuta e quasi commossa Prefazione, è il tema-chiave di tutta hi trattazione.
E ci sembra che questo tema pur avendo delle evidenti ed intrinseche limitazioni, contribuisca a determinare il pregio dell'insieme, poiché per esso siamo trasportati ben oltre i confini di un partito e di una regione, in quanto (e non pecchiamo di campanilismo) tale regione col suo colore e calore politico, repubblicano o no, ha esercitato una funzione non diciamo preminente ma singolare su tutta la storia risorgimentale italiana.
Superfluo, dopo quanto abbiamo detto, ci sembra ora rilevare che questo non è un volume narrativo nel Senso rigoroso ed esclusivista della parola. I personaggi ed i fatti non mancano, anzi abbondano; non mancano i particolari narrativi anche minuziosi nei quali si riscontri un significato tutt'altro che trascurabile; ma si cerca e si scopre e si rende palese dovunque e sempre il significato storico nella sua ampiezza e nel suo umano valore. In termini forse più chiari diremo che l'A. viene acutamente delineando con rigore logico e con tutta serenità quale sia stata l'influenza di uomini, di idee e di eventi nella società italiana di cui. noi siamo gli eredi pressoché immediati.
Un secolo di storia di speranze e di delusioni viene pertanto illuminato da un fascio di luci che vengono da particolari posizioni per investire la scena. rMiti che crollano scrive Spadolini nella citata Prefazione nuove realtà che si formano. Ceti che abbandonano il comando; ceti nuovi che emergono, sull'onda di rivoluzioni spesso silenziose, che sfuggono ai contemporànei .
Questa in tintesi è la realtà del recente passato, in cui si è vissuti e si vive; e su di essa si dovrebbe riflettere.
Da parte nostra, e tenendo conto di questo chiaro di luna, non osiamo concedere troppo credito "Un vecchia sentenza comunque interpretata per cui 'tu storia sarebbe la maestra della vita. Tuttavia pensiamo che la storia non ò tale se non è la scoperta dei valori (e non-valori) umani o sociali del tempo che fu.
PIERO ZAMA