Rassegna storica del Risorgimento

BANDIERA (FRATELLI)
anno <1919>   pagina <594>
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G. Sforza
J'ai Phonneur de vous trasmettere. ci - joint un supplementi au journal officiai de Naples, qui quoique avee la date du 22, n'a pa-ru qu' hier forfc tard dans la journée. Ì
Les nouvelles qui y sont oontenues étaient postériéures' a la eonversation quo j'avais eu sur le sujet avec le Prince Scilla et on n!à pu les connaìtre que dàns la journée, c'est pourquoi il m'a-vait été impossìble de les mander à V. E. par la depèche n. 359. Cet artici que je vous transmeta est redigo par le Marquis Del Carretto.
1È di questo tenore : 1844. N. 133. Sabato, 22 gfugno.
GIORNALE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE
Supplemento straordinario per notizie giunte quando erano partiti già colla posta i fo­gli del giorno.
NOTIZIE INTERNE.
Napoli, 22 giugno.
Eravamo intenti a rispondere alle tante nojose menzogne de' giornali stranieri sulle nostre cose, e principalmente particolarmente sull'avvenimento de' 15 marzo nelle Calabrie, cioè in Cosenza, quando un avvenimento altret- tanto inatteso che nuovo nelle storie, e che se non triste sarebbe ridicolo, è venuto di gran sorpresa ad arrestarci la penna nelle dita. Quindi non di- remo altro per ora, se non che la narrativa dello strano quanto malvaggio avvenimento, atto di pretta follia, che viene contro suo genio a far risalto, con irrefragabile argomento, del buono spirito delle popolazioni di quelle Calabrine, che hanno si invano tentato sconvolgere e privare di quei beni * di pace e tranquillità de' quali sono in godimento, riaccendendo in essi vi- vide ed attuali le reminiscenze gloriose degli anni spenti, combattendo lo straniero, in sostegno di fede alla patria ed al Re.
U Real Governo era stato informato che riuniti in Corfù una trentina di fuorusciti, alla cui testa stavano i due Bandiera, disertori della marina, e Domenico Moro, uffizial di marina anch'egli e disertore, aveano l'aria di far credere che disponevansl ad un colpo di mano in qualche punto della Italia.
< Non vi si prestò fede per molti motivi che non occorre qui dire, ma in un
< subito giunse, pria per telegrafo e poscia per istaffetta, avviso dall' Inten- dente d' Otranto, pervenuto da un agente in Corfù, informando che fuggiti sopra uno o due trabacoll quel raccogliticcio di fuorusciti, si avviava, come aveano essi detto, alla volta delle Calabrie. II Rea! Governo fece solo, quan- tunque sembrassegli impossibile tanta Insolenza, prevenzioni ed avvisi. Ma l lo sbarco fu effettuato la notte de' 16, e se n'ebbero tutt'i rinsegnamenti, le mosse, i disegni. Un grido d'Indignazione di tutti i Calabresi nell' appren- derlo fu il saluto di ricezione in quella ierra di bravi, e Io stordimento al- l'atto infame avrebbe paralizzato quelle genti là dove non fosse corso alle