Rassegna storica del Risorgimento

BANDIERA (FRATELLI)
anno <1919>   pagina <595>
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f ffiuovi documenti suWeccidio de' fratelli Bandiera ecc. 95
3.
Naples, 26 jtrin 1844.
Pai l'homieur, monsieur le Comte, de vous fcranscrirè ci- aprèe un article qui a paru Mer dans le Journal officiel de Naples. D'a-près son contenu vous verrez quo les restes des individua qui éto-
menti l'onor e la fede Calabra, la fiducia che il lor Sovrano ha sempre ripo- sta in essi, tal che in tanta fidanza si sostava coir annunzio del pravo e strano disegno. Conduttore di quella banda un bandito Calabro, che aveva, per isfuggire l'attiva persecuzione che incalzavalo e la mano dell'esecutore della giustizia, riparato in Corfù. Un bandito conduttore a belle opere! felici Calabrie, qual destino vi minacciava tanta virtù ! !
< Abbenchè mossero ad incontrarli pattuglie di Urbani e di Gendarmeria, l'ansia, l'ardente brama, e nel tempo stesso le giravolte e le serpeggianti mosse de' fuorusciti per ischivarle, li sottrasse alla pubblica esecrazione per tre giorni; di tal che, il 19 al cader de! giorno si fecero vedere nelle vici- nanze del Camune di Belvedere, provincia di Catanzaro (.di già monti delle
< famose Sile) nella via di S. Giovanni in Fiore, che conduce a Cosenza, ove essi dicevano recarsi, per liberare quei carcerati: degni commilitoni di tali liberatori ! Il bravo eaj Urbano di Belvedere raccolse all' annunzio pochi Urbani, cui sì unirono tre Gendarmi di brigata e si mise con essi sulla indo- vinata strada di lor marcia in accorto agguato ad aspettarli : a mezzanotte
< capitarono in quella transitando, ed un fuoco reciproco all' azzardo nelle e ombre decise dello scontro. Vi furono de' feriti d'un canto e dall'altro; mori quel bravo, onor del Comune di Belvedere, e fu ferito un Gendarme: questo è il sofferto dai nostri, in seguito direm quello degli altri; ma quel chede- finisce l'attuale ed il futuro dell'impresa si è la parte seguente con cui è chiuso il rapporto dell'lntendente, del Sottointendente e del Giudice Regio, cioè che i fuorusciti si sottrassero da quel tristo passo andando (forse a consiglio del bandito calabrese) verso S. Giovanni in Fiore, lasciando sul terreno armili! cappotti, bonnets, fazzoletti, ecc. ecc. Ma se essi si son diretti a S. Giovanni, noi pensiamo che le truppe condotte dal Maggiore Scalese, o ben anche altri armati, Guardie Urbane e zelanti Calabresi avranno e a quest'ora vendicato l'estinto Capo Urbano di Belvedere ed il Gendarme, e fatta ragione di tanta nequizia.
c Nulla sarebbe occorso per parte del Real Governo a tale annunzio, se il pensiero di quanto è a cuore del Re N. S. la pace e la tranquillità de* suoi popoli, senza quali non vi è bene e progresso, non avesse suggerito spedire, a rincuore del pubblico, sollecitamente qualche truppa; e però que- sta notte si è fatto partire un battaglione di Cacciatori su un piroscafo per .Paola, onde dividersi ivi alla volta di Cosenza e pel Pizzo a Catanzaro.
Già. preparata trovavasi la stampa di quel che abbiam ornarralo, quan- do non tradite le speranze e le preveggenze è giunta la officiale novella di un'azione brillante de' fedeli ed animosi Calabresi, colla quale han dato