Rassegna storica del Risorgimento
BANDIERA (FRATELLI)
anno
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1919
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pagina
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602
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B02
0. Sforza
partiti per Cosenza a liberare i carcerati. Tutto mi è stato dichiarato dal sig. Pietro di Boccheoiampe, corso, ohe faceva parte della comitiva, e che non so per qual ragione se ne sia diviso, e da cui ho ricevuto gli oggetti d'abbigliamento indicati, e relevato ogni cosa* Io al momento corro sul luogo indicato, con gendarmi ed urbani e portando meco lo stesso Pietro Bocoheciampe, per non aver saputo bene indicare il luogo preciso. Userò la massima vigilanza su questo stesso corso, e la prego di attendere le ulteriori notizie.
Il Sotto Intendente ANTONIO BONAKGDE.
2.
Rapporto dell'Intendente della Calabria cifra al Ministro della Polizia Generale a Napoli.
Cosenza, li 20 giugno 1844.
In continuazione del mio rapporto di questa data, n. 543, mi do l'onore di rassegnare a Y. E. che essendosi presentato a me D. Domenico Verardi di S. Giovanni in Fiore Guardia d'Onore e Saverio Foglia proprietario di detto Comune, eh' ebbero parte nel conflitto sostenuto co' faziosi provenienti da Corfìt, mi hanno presentato, il primo dieci proclami rivoluzionari diretti ai Calabresi ed uno agi' Italiani, ed il secondo una bandiera tricolore. Questi oggetti sono stati legalmente assicurati, per servire quali oggetti di convinzione nel corrispondente giudizio. Siccome il sig. Yerardi mi ha manifestato che tra i rivoltosi vi sono de' signori italiani, ho risoluto, per meglio accertarmi delle persone e delle cose, di conferirmi dimani in 5. Giovanni in Fiore, accompagnato dal Commissario sig. Lubrano e dal Cancelliere di Polizia sig. Majone. Del resultato delle mie operazioni ne darò conto all'È. Y. Le compiego intanto, per averne 1* E. Y. conoscenza, un originale proclama de' dieci, e eopia di quello diretto agli Italiani j assicurandola di avere raccolto dai detti Yerardi e Foglia di essere insussistente la notizia dapprima precorsa, che agli anzidetti rivoltosi eransi riuniti venti Casalesi, Essi non hanno avuto alcun seguito, essendo marciati soli ed inseguiti dalla forza di Gendarmeria e Guardia Urbana dalla marina di Cotrone fino al tenimento di S. Giovanni, ove vennero
disfatti. . , jfj
L'Intendente
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