Rassegna storica del Risorgimento
BANDIERA (FRATELLI)
anno
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1919
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pagina
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603
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Nuovi documenti sull'eccidio de1 fratelli Bandiera ecc. 603
3.
Rapporto del Commissario di Polizia in Cosenza al Ministro della Polizia generale, a Navoli,
Cosenza, 20 giugno 1844.
E' pervenuto a notizia della Polizìa che giorni sono un legno proveniente da Corfù, in una spiaggia vicino Cotrone, Calabria Ulteriore 2*, ha disbarcato un numero d'individui che indossava la divisa militare e la coccarda tricolore, e che guidati da un antico fuorbandito, naturale di S. Giovanni in Fiore, a nome Giuseppe Meluso, di cui se ne era perduta la memoria, erano penetrati nelle vicinanze di S. Giovanni in Fiore, tenimento di questa Provincia; che quella Guardia Urbana, unitamente alla Gendarmeria, si è immediatamente attivata, e l'orda in parola ha preso la direzione del Marchesato, ove si ha oertezza che uno de' componenti la banda sia stato arrestato ; ed assoggettito ad interrogatorio, ha manifestato essere di nazione Tedesca, che la banda si compone di venti persone, e che l'oggetto del loro disbarco era di venire a liberare i carcerati.
Io non ho esitato un momento di prevenirne oralmente il sig. Intendente della Provincia, giunto ieri da costà alle ore 20 italiane, il quale ha dato pronte ed energiche misure, spedando della forza in persecuzione di tali malintenzionati, i quali, inseguiti da ogni lato, cadranno presto ne' lacci della giustizia.
H sig. Maggiore di Gendarmeria Scalese ed un fòrte distaccamento della truppa, qui stanzionata all'oggetto, è anche partito.
Si compiaccia V. E. accogliere ciò per ora, assicurandola che io sarò vigile a conoscerne tutti i movimenti, e ne rassegnerò a Y. E. i risultati.
Mi compiaccio poi manifestare all' E. V. che con ufficiale rapporto del Regio Giudice di S. Giovanni in Fiore, susseguente alle notizie prenarrate, si ha certezza che in uno soontro tra quelli Urbani coi rivoluzionari, tre di questi rimasero morti, due feriti e dodici altri sono caduti ne' laoci della forza, ed altri tre, incluso il Meluso, sonò tuttora ricercati ed inseguiti dagli Urbani, per cui si spera che anche questo turbolente avanzo cada ne' lacci della giustizia. Tatti erano veneziani rifugiati in Corra.
L' E. Y. sarà posta a giorno di ogni ulteriore movimento, e mentre il fatto dimostra la devozione delle popolazioni verso il