Rassegna storica del Risorgimento
VECCHI GIOVANNI ; TOMMASEO NICCOL?
anno
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1919
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pagina
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623
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Lettere di Niccolò Tommaseo 828
Il Vecchi visitava personalmente lo statista piemontese ai primi del settembre 1848, l quando il D'Azeglio dolorava in casa per la sua gamba terita, e l'anno di poi gli scriveva*--* Io non mi sono dimenticato, né la gentile accoglienza da lei fattami, né la memoria degli intimi politici colloqui .
Per ragioni di salute Giovanni "Veccia lasciò Firenze e si trasferì a Bologna, dove non fece meno che a Firenze ; a Bologna ci fu chi gli offerse la candidatura a rappresentante presso la Costituente Romana, ma egli rifiutò l'offerta.
Dal 1848 al 1859 restò privato di ogni pubblico impiego, ma il Governo italiano, quando nel 1882 dovette liquidargli la pensione, deliberò di ritenere utile agli effetti di essa quel decennio.
Il 14 agosto 1859 Giovanni Vecchi fu eletto dal < collegio di Scandiano deputato dell'Assemblea Nazionale per le provincie modenesi, di quell'assemblea che dopo avere votata la decadenza della casa d'Asburgo, votava l'annessione alla casa di Savoia con vero e caldo plebiscito di concordia cittadina. L'anno dopo fu nominato consigliere provinciale per la Provincia di Reggio Emilia.
Noi ricordato anno 1859, ridate a libertà le provincie soggette al cessato governo, il Vecchi fu chiamato dal Governatore L. 0. Farini, con decreto 25 giugno a fare parte dell'Ufficio di Pubblica Istruzione, e a decorrere dal 1 luglio, ebbe la nomina di ispettore. Nel 1860 dallo stesso Farini fu nominato Provveditore agli studii per la provincia di Modena. Più tardi tenne la medesima carica anche per la provincia di Reggio. Collocato per breve periodo in disponibilità per soppressione di ufficio e per un generale riordinamento dell'amministrazione scolastica, venne di nuovo chiamato in
servizio.
Durante la sua carriera di funzionario fu dal ministro Matteucci inviato (1862) in missione speciale, insieme col Cremona dell'Università di Bologna e col Ghinassi, preside del Liceo di Firenze,
ì li 5 settembre (la data si ha dal timbro postale; il D'Azeglio scriveva a! Vecchi: ? Sarà sempre un piacere ed un onore per me il fare la sua conoscenza personale, e mi duole che io stato della mia gamba non mi permetta in ciò di prevenirla . La data della visita contrasta con quella dell' ottobre ricordata nelle note alle sue * Poesìe v dal Vecchi, che dovette essere tradito dalla memoria.