Rassegna storica del Risorgimento
VECCHI GIOVANNI ; TOMMASEO NICCOL?
anno
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1919
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pagina
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632
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M* G. Carmazzi
pensieri (cosa rara in versi ed in prosa), parecchi espressi, per quel che a me pare, felicemente.
Non direi che Cristo pregasse invano, giacche pregò sotto il volere del Padre, e la redenzione degli nomini: né direi che il mondo sentisse la morte di Michelangelo come sventma,1 sebbene questo concetto sia meno eccedente di quello del Manzoni che fa nella Morte di Napoleone, la terra simile ad un cadavere. Il fermarsi sopra le lodi dell' uomo, senza toccarne i difetti, è difetto, più, per dir cosi, dell'assunto, che del poeta.
Non intendo quo* versi... e sol nella mina Del mondo infranto, avrà condegno avello < Il del, che a Pier finse quaggiù Vargilla .
Più sopra il dire: Mi tanta l'infiammò luce d'ingegno, e soggiungere : E V illustrò di sì celeste raggio, ripete il medesimo, e forse più languido. L'ultimo verso : E già di Galileo s'iuUa il vagito ed un de ' primi : Creò Italia o redense , potrebbero certamente, da Lei che sa, essere meglio temprati.
Questo per debito di sincerità, ma più in segno di stima. Mi rammenti alla marchesa Bernardi, e mi creda
suo dev.mo TOMMASEO
Torino, 7 gingno 1858 (così dal timbro postale) Chiarissimo Signor Dott. Giovanni Vecchi Modena.
VI.-
[Firenze], 18 ap. '60 P. V. Sarebbe sconoscenza rifiutare da Lei un onorevole segno d'affetto. Ma badi che il nome mio non noccia a' suoi versi. Ella è in tempo di farne a meno: e io ho già gustato il piacere della gratitudine, che a ogni modo mi resta. a
i n Vecchi, nell'occasione che l'illustre architetto modenese Cesare Costa costmsse il Teatro di Reggio-Emilia (1868), uno dei più belli d'Italia, serial se la canzone: A Michelangelo, che fu inserita in una raccolta alla quale contribuirono parecchi autori, e ne fece donoi al Tommaseo.
2 li Tommaseo si schermisce dall'accettare una dedica, che viceversa il Vecchi gli fece delle sue canzoni - Muratori - Petrarca - Michelangelo -Modena - Cappelli, 1860, pp. 26. - Oltre le tre canzoni, in fine dell'opuscolo, è riprodotta l'ode: Per l'adunanza degli scienziati in Padova, edita nel *2,