Rassegna storica del Risorgimento

VECCHI GIOVANNI ; TOMMASEO NICCOL?
anno <1919>   pagina <635>
immagine non disponibile

. Zattere di Niccolò Tommaseo 635
coloro che si credono tenerlo in pugno e maneggiarlo a piacere, basta dare un' oochiata a quel eh' ora segue nel Messico : dove egli spende l'oro e il sangue della Francia non fanto per un capriccio di tirannide, o per mostra puerile di oltrepotenza, quanto perchè piantando una bietta monarchia nella libera America, egli intende contrapporre le schiatte latine alle germaniche, infermare gì' istinti di repubblica nei due mondi ; difendere la propria potestà insieme e le proprie idee oltre l'Atlantico, difenderle assalendo, gettare in quella bilancia ponderosa la spada di Brenno. Checché vogliasi giu­dicare della moralità di tale intenzione, certo è che, s'ella sortisse l'effetto, dividendo le forze Americane, antiverrebbe i pericoli di là minacciati all'Europa civile, pericoli non remoti e gravi, perchè le repubbliche conquistatrici assai volte sono più tirannescamente in­solenti dei re. E similmente, nell' atto di detestare lo spergiuro e la Strage del di 2 dicembre, forza è riconoscere che la repubblica in Parigi, (dov' è tutta la Francia), in Parigi, città patteggiante, e corrotta più dal soverchiante imperare alle provincie che dal lungo servire alla Corte, la repubblica avrebbe, tosto a tardi, tirate sulla Senna le paure e le cupidigie congiurate della Neva e del Danubio e del Tamigi. Poteva delle intenzioni invidiose o rapaci che vogliansi dell'imperatore giovarsi l'Italia meglio che non seppe, se, potendo a migliore agio invitarlo alleato, non si fosse immantinente posta nella necessità di chiamarlo con fretta affannosa Salvatore da estre­ma rovina; se si fosse armata a difesa dall' alleato non meno che dal nemico, se avesse nelle battaglie combattute al fianco di Ini, fatto prova, non pur di pari valore, di forza pari. Ma egli s'avvide che, continuando la guerra contro gli Austriaci (ai quali si sarebbe aggiunta ben presto Germania tutta, e almen sottomano Inghilter­ra), poco potevano oramai gl'Italiani accrescere a lui di nerbo con­tro tanto impeto ; e trovò che 1' esercitò stesso era in assai minor numero del promessogli in sulle prime. Ond'ebbe pretesto alla pace, consigliatagli però da altre ragioni, tra le quali non ultima la ma­laugurata arte del Conte; tàiB Cavour, che intendeva servirsi di lui come d'arnese e beffarlo. Invocato, lo provocammo, e lo provochia­mo: ma egli, forte della sua tranquillità, molto più che tranquillo della sua forza, si vendica coli' umiliazione della sua protezione e della sua noncuranza; aspetta' il momento d'approfittare delle nostre follie: e disse già a, ini suo fidato che, se ! Italia non fa senno, ei muoverà un passo innanzi sulla riviera di Genova : e se n' è già aperti i varchi. Quel ch'Ella dunque fa in versi, dovrebbe l'Italia