Rassegna storica del Risorgimento

AMERICAN PHILOSOPHICAL SOCIETY DI FILADELFIA CARTE FABBRONI; FA
anno <1970>   pagina <548>
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Gustavo Costa
di Clemente XIV e di Pio VI: l Sono cerio che Flajani Le avrà già risposto; ma lo saprò domani . Il diplomatico prussiano aveva una notevole stima per Flajani, che definì in una lettera a Wolf ein eehr guler Wundarzt J>. -) Mentre l'epidemia, destinata a scomparire il 21 dicembre 1804 dopo aver mietuto sei-centoventiquatiro vite umane,1" andava gradualmente scemando, lo scienziato fiorentino si era convinto che, contrariamente al parere di vari medici, la febbre gialla non fosse contagiosa. 4> Si veda in proposito la lettera del diplo­matico prussiano a Febbroni in data 30 novembre 1804:
....'Vedo con grandissima soddisfazione che la malattia di Livorno va sempre ancora migliorando; bisogna sperare che la stagione più fredda verrà ad estinguerla intie­ramente. Ella dice molto bene che la paura della febbre gialla sarebbe per l'Europa una nuova disgrazia poco menore (sic) del male istesso. Ma per questa ragione sarebbe sommamente utile di spargere maggiori lumi sopra le varie sorte di febbri putrido-maligne e le loro differenze essenziali nel Pubblico. Le confesso sinceramente che anch'io non sapevo che la febbre gialla endemica nelle Indie non fosse contagiosa; e non le dissimulo che, leggendo il dettaglio dei sintomi della malattia di Livorno, mi trovavo in imbarazzo di distinguerla da quei che si citano della febbre gialla vera e pestilenziale. Ella, che già fece tanto per illuminare i Suoi compatrioti! sopra vari oggetti importanti, potrebbe, ajntato da un bravo Medico, con un simil lavoro acqui­etare nuovi titoli alla riconoscenza dell'Italia ed anche dell'Europa.
Gli scienziati dovevano continuare per un bel pezzo a brancolare nel buio rispetto alle cause della febbre gialla, che nel 1816 falciò la nobile esistenza di Eusebio Valli, cui è stato attribuito il merito di aver precorso la vaccina­zione an tir abbica di Pasteur.6) Solo nel 1881, Carlos Finlay riuscì a stabilire che la malattia, considerata fino allora l'effetto di un miasma proveniente dalle paludi, si trasmette attraverso una zanzara detta * Stegomya fasciata , e potè, sulla base di tale importante scoperta, suggerire i rimedi atti a debel­larla. ) Non è quindi il caso di meravigliarsi di quanto si legge a proposilo della febbre gialla nella lettera humboldtiana del 30 novembre 1804, in cui
*) GAETANO MORONI, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, Venezia, 1840-1879, XHJ, p. 114. Cfr. CURZIO SPRBNGEL, Storia cit., VH, Parte III, pp. 1296-1303; PIETRO CAPPAKONI, Profili bio-bibliografici di medici e naturalisti celebri italiani, dal sei: XV al sec. XVIII, Roma, 1928-1932, I, pp. 100-102.
z) Wilhelm voti Humboldt' gesum mette Werke cit., V, p. 257.
3) ALFREDO COMANDI!, L'Italia ciu, 1801-1825,, p. 113. Cfr. ANTONIO ZOBI, Storia cit., III, p. 556, n. 14.
*) GIUSEPPE PELLI-FABBHONI, Biografia cit., pp. 10-11.
*) Auto MIELI, Gli scienziati italiani, dall'inizio dal Medio Evo ai nostri giorni, I, Parte I, Roma, 1921, pp. 95-101. Cfr. anche ALBERTO VBOBANI, // ritorno di Eusebio Valli, ne L'illustrazione medica italiana, IX (1927), pp. 65-71.
<*) W. H. Ileu-KMANN, La febbre gialla, una volta ed ora, in Rassegna internazionale di Cllnica e Terapia, XIV (1933), pp. 1213-1220; FRANCISCO DOMINI;UEZ, Docteur Carlos J. Finlay, Son centenuire (1933), Sa découverte (1881), Paris, 1935, pp. 4042 e passimi CARLOS E. FINLAY, Carlos Finlay and Yeltow Fever, Editcd by Morton C. Kuhn, New York, 1940, pp. 6473 e passim; CESAR RoonraoBZ EXPÓSITO, Finlay, La Habana, 1951, pp. 107-121 e passim.