Rassegna storica del Risorgimento
AMERICAN PHILOSOPHICAL SOCIETY DI FILADELFIA CARTE FABBRONI; FA
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1970
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Gustavo Costa
del sensìbile mi gli ora memo della situazione., come risulta dalla lettera Jiuin-boldtiana in data 7 dicembre 1804:
Quanto Le sono grato dei raggualj (sic) frequenti ed esatti, ch'Ella si compiace a darmi sulla malattia di Livorno, altrettanto godo però nel vedere che tra poco non saremo più nella funesta necessita di parlar di questo disgraziato avvenimento. Una sola morte in tre giorni annuncia abbastanza che il mele ha già per cosi dire finito, e che anche il germe no è estinto. Fosse possibile di riparare egualmente al momento i danni, che ha arrecato al commercio ed alia industria della povera Toscana! Ma temo che le conseguenze di questa interruzione di ogni coni munì razione col* Testerò si faranno sentire ancora molto tempo in ogni ramo ed in ogni sorgente dell'opulenza nazionale.
Nella stessa lettera, ai legge un accenno interessante alla traduzione del* 1''Agamennone eschileo, che Wilhelm von Humboldt cominciò nel 1796, portò a termine nel 1804, e pubblicò solo nel 1816, dopo un accurato lavoro di lima: *)
Mi sono occupato in questi ultimi mesi a finire una traduzione metrica dell'Agamennone di Eschilo. Ma, scrivendo in un idioma poco cognito in Italia, mi vedo privo del piacere di raccogliere 1 suffragi dei miei amici Italiani sopra i miei piccoli lavori. So pur troppo ch'essi non vi perdono niente, ma goderei però io di mostrar loro quanto stimi il loro giudizio, soprattutto il suo, amicissimo mio Signore, al quale vorrei sottomettermi in ogni ramo di letteratura.
Oltre ad occuparsi della traduzione dell'Agamennone, in cui il diplomatico prussiano riconosceva, più che in qualsiasi altro dramma greco, quel sublime, 2) che alimentò il pensiero estetico di un Vico, di un Kant e di uno Schiller,8) Wilhelm von Humboldt aveva approfondito lo studio della lingua etnisca, ma si era reso conto che poteva cavarne poco frutto per lo studio della lingua basca. Ciò risulta dalla lettera, cbe lo studioso tedesco indirizzò a Fabbroni da Roma, il 21 dicembre 1804:
Sono intieramente del sentimento suo sopra la lingua Etnisca. Avevo anch'io creduto di trovarvi un gran ajuto per i mici Btndj; lessi con impazienza le opere di Lanzi ed una parte di quella di Vermiglioli, ma appena ho potuto raccogliere una od altra parola, e nulla ne ho cavato, che mi sia stato utile nelle mie ricerche sulla lingua Cnniahra. La più gran parte delle iscrizioni contiene soltanto nomi proprj, ed il sistema, adottato forse con troppo grande facilita, di derivare tutto dal Greco e dal Latino fa trascurare a Lanzi l'investigazione, se la radice di qualche parola più difficile a riportare a questi idiomi non sia di un'altra origine. Bisogna però confessare che le
i) Gè. Schr,, Vili (Erste Abteilnng: Werke VIIL), pp. 146 e 223-229.
2) IbUU Vili fErste Abteilung: Werlce Vili.), p. 119.
8) AarHua .Siena, Zur Geschichte des TSrhabenhoUsbegrijJ.es seit Kant, Leipzig, 1889, pp. 10-15, 20-25 e passimi KAHX VIÌÌTOII, Die Mae des Erhabenen in dar deutschen 'JJterruur, in Geist und Form, AufsUtze sur deutschen Literaturgeschichte, Beni. 1952, pp. 260*266 e passim; GIUSEPPE MAH'ONO, // Saggio sul Sublime ed i primissimi albori dell'estetica romantica, in Atti dell'Accademia di Scienze Morali e Politiche (Società Nazionale di Scienze Lettere ed Arti In Napoli), LXXVI (1905), pp. 196*204. Giri anche il mio G, B, Vico e lo pseudo-Longino, in Giornale critico della filosofia italiana, Terze serie, Voi. XXII, Anno XLVH (1968), pp. 502-528.