Rassegna storica del Risorgimento
AMERICAN PHILOSOPHICAL SOCIETY DI FILADELFIA CARTE FABBRONI; FA
anno
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1970
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Giovanni Fabbroni e i fratelli Humboldt 551
ricerche in questo ramo non saranno mai soddisfacenti, prima che non avremo mestisi più facili di procurarci cada uno una cognizione piò profonda di molle lingue ed anche eli tutte quelle che sono veramente originarie. Fin là ognuno paragonerà sempre quella nuova, sulla quale scrive egli, con quelle sole che conosce, fé con una certa sagaci tà, crederà di poter rintracciare la di essa somiglianza con quéste, come infatti l'erudito Mazocchi credette di ritrovare ogni parola Etnisca nelle lingue dell'Oriente.
Il diplomatico prussiano era più che mai consapevole dei limiti degli stadi linguistici di Lanzi è di lenitigli oli, del quale aveva letto in parte Le antiche iscrizioni perugine, già menzionate precedentemente. Né nutriva maggior fiducia nella dissertazione Sopra l'origine de' Tirreni, ìa cui l'illustre orientalista Alessio Simmaco Mazzocchi si era proposto di dimostrare che i Tirreni traggano la loro origine immediatamente da quelle parti, che sogliono chiamarsi Orientali >.l) Wilhelm von Humboldt, quindi, lasciava cadere tale materia controversa, e passava a parlare delle opere, che il fratello Alexander aveva in animo di pubblicare per esporre i risultati scientifici della spedizione americana:
Per parlarle di scienze più utili e di maggior evidenza, mi rallegro di poter dirle che mio fratello sta già per fare stampare alcuni Saggj sopra materie relative al suo viaggio. Si pubblicherà fra poco una decina di rami colla descrizione vi (sic) appartenente sopra les plantes équmoxiaìes. L'opera intiera sarà data per decine, e saranno cento rami in un Volume... Egli ha letto all'Istituto Nazionale una breve definizione di tutto il suo viaggio in 6 dissertazioni, e due altre: l'ima sur le décroissement du Galorique dans Fair la limite inférieure de la neige; e l'altra sur Flntensité des forces magnétìques. Questa ultima l'ha fatta assieme con Biot. Egli ha scoperto che la proporzione della forza magnetica è, dall'Equatore fin al 48. grado di latitudine set* tent rionale, come 231- : 245-. Farà delle nuove sperienze sopra questa materia nel venire in Italia, volendo fermarsi 8 giorni per questo effetto nel Convento del S. Bernard. Sarà accompagnato, quando viene qua, da Gay-Lussac, allievo di Berthollet, e si propongono l'uno e l'altro di dare qui l'ultima mano ad una opera già incominciata sotto il titolo: sur Vanalyse de VAtmosphère sur tous les moyens eudiometri' ques eonnus jusqu'à ce jour. Spero di veder mio fratello qui nel mese di Febbrajo, e, come allora il passaggio per l'Etruria non sarà più chiuso, egli avrà il piacere di visitarla Lei, caro amico, a Firenze.
L'opera sulle piante equinoziali figura nelle lettere, che Alexander von Humboldt indirizzò al botanico Karl Ludwig Willdenow, il 1 febbraio 1805, ed al di già menzionato Piotet, il 3 febbraio del medesimo anno,2) mentre le dissertazioni lette allTnstitut debbono identificarsi con la Relation abrégée de Vexpéflition, di cui il diplomatico prussiano aveva già parlato nella lettera del 20 ottobre 1804, citata precedentemente. Oltre a tali lavori, Wilhelm von Humboldt accenna alle seguenti dissertazioni: Limite inférieure des neiges per pétuelles à differente* tqtitudes, di cui Alexander aveva un esemplare nella
ti Saggi di dissertazioni accademiche, pubblicamente lette nella nobile Accademia Etrusco delVanàchUslma città di Cortona, ili (1741), p. 3. Cfr. ANTONIO ZA MA, A, S. Mazzocchi Biblista, in Studi in onore di Domenico Maliardo, Napoli, 1957, p. 188 e passim,
SJ Lettre* amérìcaines ctL, pp. 180 e 18L Su Willdenow cfr. A.d.B., 43 (1898), pp. 252*254-