Rassegna storica del Risorgimento

VECCHI GIOVANNI ; TOMMASEO NICCOL?
anno <1919>   pagina <637>
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Lettere di Niccolò Tommaseo ecc. 687
P. 7.
La nuova canzone 1 non mi pare per vero cosi felice come le altre di Lei: ma questo sarà colpa del mio malvedere. La licenza ch'Ella concede a me di dar fuori le osservazioni con ardita schiet­tezza fatte sull'altra- a, mi prova che la modestia al vero ingegno è pregio e corona. Non ne approfitto per ora; e sono di cuore
8 giugno '64, Firenze.
suo dev.mo N. TOMMASEO
Ch. Sig. doti. <x. Vecchi Modena.
XI. .'
Preg. Sig.
In quel ch'Ella stampava la sua canzone a Salvatore Vigano 3 io inviavo, pregato, a un giornaletto di Trieste certi miei pen-sierucci sull'arte del ballo, 4 né quali si fa menzione di lui, e accen­nasi a cosa che, saputa, Ella avrebbe volentieri espressa e con ef­ficacia ne' suoi versi. Per quel che chiamano Cwpo di ballerini) so­spinti quasi per forza della medesima molla a prendere tutti insie­me una stessa attitudine, egli ispirava dell'anima propria, a cia­scuno assegnava le mosse convenienti; e l'unità del tutto acqui­stava potenza da questa bella e pensata varietà. Non la mimica
J-La canzona a Carlo Alberfo che il Vecchi aveva pubblicato mesi avanti negli Atti memorte della R. Accademia di S. L. ed A. di Modena voi. X, 1863 - L'argomento della canzone non andava a sangue del T: Cario Alberto non era nel suo libro ! e con bel garbo si esime di esprimere il suo parere.
2 In fatti il Vecchi aveva preparato la ristampa delia raccolta di cui alle note della lettera seguente col titolo cosi variato: *A dieci illustri estinti italiani Canzoni di G. V., con osservazioni di Niccolò Tommaseo. Ma la ri­stampa non fu fatta.
s La canzone del Vecchi al Vigano comparve veramente la prima volta ne­gli Atti e memorie della R. Accademia di S. L. ed A. di. Modena nel '61/ voi. V. Il Tommaseo però credo alluda alia ristampa che il poeta fece della canzone, inserendola nella raccolta: Gammi ad atomi illustri estinti italiani. Modena,
Cappelli, 1864.
4 Non ho potuto rintracciare i pensierucci cui accenna il Tommaseo