Rassegna storica del Risorgimento
AMERICAN PHILOSOPHICAL SOCIETY DI FILADELFIA CARTE FABBRONI; FA
anno
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1970
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553
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Giovanni Fabbruni e i fratelli Humboldt 553
all'amico, che ni gennaio del medesimo anno era staio chiamato a far parte di una commissione incaricata di fare le dorate indagini sull'epidemia di Li vorno,1) per chiedergli un ragguaglio destinato al barone Karl August von Hardenherg, succeduto a Haugwilz nella direzione della politica estera della Prussia, fin dall'agosto 1804: 2J
Nel tempo che la disgraziata febbre di Livorno risvegliò l'attenzione d'una gran parte dell'Europa, non mancai di dare al Ministro Reggio di Berlino in ogni mìo dì spaccio i ragguagli più esatti sulle vicende e la natura di questo male, e, benché imparzialmente io riferivo quel che mi fu o detto o scritto da persone, che potevano essere ben informate, mi regolai sempre sopra tutto sopra quello ch'Ella ebbe la gentilezza di comunicarmi.
Il Ministro, nell'atto di dimostrarmi la soddisfazione, colla quale aveva veduto l'attenzione ch'io aveva portata sopra questo oggetto, m'incarica adesso di mandarli gli scritti pubblicati sulla malattia, e di aggiungere ad essi quello che forse ancora potessi procurarmi di sussidi per meglio giudicare di essa e del pericolo, nel quale avesse messo la povera città di Livorno ed i paesi limitrofi.
In questa occasione mi sono ricordato ch'Ella, carissimo Signore, raccoglieva materiali per far una storia dell'Epidemia, e che Le sarebbe forse aggradevole di disseminare e far adottare più generalmente le idee ch'Ella ha sulla malattia, e che sono intieramente contrarie al sistema, che seguono adesso ancora varj governi a questo riguardo. Ho creduto dunque di ben fare nel l'offerirle, se forse volesse comunicarmi qualche cosa che potrebbe servire a tal fine e dar lume maggiore sull'origine del male e sul grado, nel quale esso è stato contagioso. Dipenderebbe intieramente di Lei in qual guisa vorrebbe farlo, o in una spezie di memoria o in una lettera indirizzata a me.
Wilhelm von Humboldt informava il suo corrispondente dell'arrivo a Roma della moglie Caroline, avvenuto il 29 gennaio 1805, data che segnò l'inizio del periodo più felice del soggiorno dei due coniugi nella capitale pontificia.s) Naturalmente la signora von Humboldt non era potuta passare per la Toscana, e, con squisita cortesia, il diplomatico prussiano esprimeva il rammarico della consorte per non aver visto i FabbronL Anche Alexander avrebbe dovuto evitare Firenze, ma, contando di trattenersi a Roma fino all'autunno, avrebbe potuto recarvisi durante il viaggio di ritorno.
Mia moglie è tornata a Roma alla fine di Gennaro. Mi prega di mille amichevoli salati per Lei e per la Sua Signora, alla quale anch'io rassegno i miei rispetti. Non saprei dirle quanto le abbia dispiaciuto di perdere l'occasione di vederla, Lei e Madama Fa libroni, in Firenze. Mio fratello avrà Hstesso dispiacere, ma, siccome non lascierà Roma che verso l'Autunno, potrà almeno al suo ritorno gradire il piacere di trattenersi qualche giorno da Lei.
Febbroni soddisfece la richiesta d'informazioni sull'epidemia di Livorno con una esauriente lettera, di cui Wilhelm von Humboldt lo ringraziò caldamente nella missiva da Roma, in data 15 marzo 1805:
Sarebbe dimette di trovar termini forti abbastanza per ringraziarla della dettagliata ed amichevole lettera, ch'Ella mi fece il piacere di scrivermi. Essa è stata iute-
i) ANTONIO ZOBI, Storia otti, ITI, p. 559* n. 17.
2j PETER CBRRIX THIELEN, Karl August von Hardenberg, 1750-1822, Etne Biogra-phie, Kdln nnd Berlin, 1967, pp. 125 e 396. Cfr. Ges. Salir., XVI (Viene Abteilung: Poli tifiche Briefe, Band I), pp. 38-39.
*) Wilhelm, und Caroline cii* II, p. 298.