Rassegna storica del Risorgimento
AMERICAN PHILOSOPHICAL SOCIETY DI FILADELFIA CARTE FABBRONI; FA
anno
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1970
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Gustavo Costa
ressantissima per me, e La prego di crederò che farò un uso convenevole dei fatti contenutivi. Mi lusingo ch'Ella avrà veduto che, fin dal princìpio della disgraziata ma* latti di Livorno, io non ho avuto mai altra hrama che quella d'istruirmi dovutamente dei fatti; che li ho raccolti dove ho potuto; e che ho procurato di esaminare la credenza, che meritavano le varie asserzioni. Continuo cosi anch'adesso di fare, ed i materiali de* quali mi fornisce la di Lei lettera, mi metteranno in grado di giudicare meglio del vero alato di questo veramente sciagurato affare, e d'informarne ancora la mia Corte.
La Prussia, in una lontananza tanto grande dal teatro di questa infelice tragedia, non può avere altro interesse che di sapere: se le merci possano essere pericolose? Le persone non vengono mai nel nostro paese, che dopo di essere passati per molti altri paesi, e non può dunque essere quistione di esse. Ma, quanto alle merci, tutte le testimonianze ch'esse non hanno mai communicato il male, sono tanto solenni ed uni* formi, che sarebbe invano di voler dubitarne, quantunque si portasse un altro giudizio sulle persone. Anche gli scritti, j quali certamente non possono essere chiamati liberi di parzialità, non contengono dei fatti contrari, come in effetto non ne ho trovato nemmeno nel libretto di Du Four, e questa che, mi pare, si può chiamare verità dimostrata, deve rassicurare almeno i paesi molto distanti...
Non conosco il libro di Lacoste, ch'Ella dice essere il migliore. Ella mi farebbe un grandissimo piacere, se col primo Corriere volesse mandarmelo. Le farò restituire subito lo sborso, che farà per questo oggetto, dal Barone Schellersheim, ed Ella mi farà una cosa infinitamente grata, se non vorrà dimenticarsi di questa mia domanda.
Tengo l'operetta di Palloni; il suo nuovo parere mi darà certamente nuovi lumi, e l'aspetto con verdi impazienza.
H diplomatico prussiano, preoccupato unicamente dal problema pratico della contagiosità della febbre gialla, si dibatteva fra le opposte opinioni dei contagionisti e degli anticontagionisti, i quali potevano entrambi addurre delle prove convincenti in favore delle loro tesi, come doveva osservare il già menzionato Finlay, che spostò completamente i termini della questione, additando la presenza di un insetto portatore della malattia. U Wilhelm von Humboldt aveva letto la Histoire de la molatile regnante à Liv ourne en 1804 del medico Felix Dufour, 2) il quale, come scrisse il campione degli anticontagionisti, Giacomo Tommasini,8) fa il primo, che abbia osservato con quell'apprensione, che il caso esigeva, ammalati di questa malattia in Livorno sin dal principio del Settembre."1) U diplomatico prussiano conosceva anche le Osservazioni mediche sulla malattia febbrile dominante in Livorno, un'opera assai fortunata di Gaetano Palloni, campione dei contagionisti,fi) che fu tradotta in tedesco,; francese e spagnolo. Ma non aveva né la Dissertaiion historìque sur la fièvre
1) FRANCISCO DOM WCITEZ, Carlos ]. Finlay citn p. 39 e passim.
3) CURZIO SPRBNCEL, Starla ciL, VITI, Parte IL p. 854, n. 9. Su Dufour Uffiziale di Sanità cfr. Gazzetta Universale, Martedì 23 ottobre 1804, n. 85, pp. 679-680. Una recensione della Histoire è in Giornale dell'italiano letteratura. Vili (1805), pp. 11-21.
> Ci IIZÌO SPRBNCBL, Storia cit. Vili, Parte II, p. 856 e passim,
0 G. TOMMASINI, Stdla febbre cit., p. li
0 CURZIO SPRENGEL, Storia cft, Vili, Parte H, pp. 858, n. 5, 856 e passim, Cfr. J.ti della H. Società Economica di Firenze, ossia de' Georgofili, V (1804), p. 113. Un annuncio pubblicitario dell'opera di Palloni è in Gazzetta Uaii>ersale. Sabato 15 dicembre 1804, n. 100, p. 800. Se ne veda la recensione in Nuovo giornale dei letterati, II (1805), pp. 74-92.
'. AtreósT HIKSCH, BiographiscJtes Lexikon dar hervorragenden Aerzte alter Zeiten vnd Volker, Wien und Leipzig, 1884-1888, IV, p. 470.