Rassegna storica del Risorgimento

VECCHI GIOVANNI ; TOMMASEO NICCOL?
anno <1919>   pagina <639>
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Lettere di Niccolò Tommaseo 639
gente che ama fraintendere e fare scandali. Del resto, il suo carme dì mie raccomandazioni non ha di bisogno. Ella dunque mi dica a chi debbo io consegnarlo o inviarlo; e interpreti con la propria co­scienza la mia, che fin nelle minime cose vuole, ora più che mai, conservare la propria dignità.
E creda sempre alla stima del suo
9 mag. '65, di Eirfenze].
dev.mo N. TOMMASEO
Gh. sig. doti. G. Vecchi, Modena.
XIV.
Preg. Mg.
Spira dalle ottave di Lei À quell' affetto che a me, pa­reva leggere, non molle ma schietto, nel viso suo, del quale, dopo più. di vent'anni, sta viva dinanzi a me cieco l'imagine. a E pe­rò mi pareva che più caldi d'affetto potessero riuscire i suoi canti, de' quali il soggetto intellettuale e storico e quasi panegirico, è pericolo dell'arte, o almeno difficoltà, felicemente assai volte da Lei superata. Le bellezze che in altre, sono anche notabili nella canzone a G-alileo Galilei. 8 Io non ho famigliarità con giornalisti a chi darla che la ristampino e il chiederle ospizio ne' giornali parrebbe a me farle torto. Acciocché più le appaia sincera la lode soggiungerò: che il chiamar Galileo redentor del pensiero, mi pare un eccedere, e quindi un detrarre a' suoi pregi veri; che' l'arte del retto e forte pensare ne' secoli precedenti era già nota e ado-prata; che; il Galilei appunto fu grande perchè le tradizioni della filosofìa speculativa non negò, ma seppe all'osservazione del mondo corporeo applicare. E gli studiosi delle cose corporee, i quali rin­negano quelle tradizioni, o piuttosto per ignoranza le spregiano
i S'intenda il canto: Atte colline saandianesi, uno dei migliori del Vecchi, composto nel '48, ma edito dallo Zanichelli, in Modena, nel 1866 e riprodotto con qualche variante più volte, per occasioni diverse, e su diversi giornali.
a Aveva il Tommaseo esatto ricordo dell' incontro avuto nel '46 a Fi­renze col Vecchi fcfr. lettera li)
s Edita pur essa nel '66 con dedica a Giannina Milli, in Atti e memorie della R. Accademia di S. L. ed A. di Modena, e insieme col canto precedente ricevuta dal Tommaseo.