Rassegna storica del Risorgimento

SANTELLI FRANCESCO MARIA NICOLAO
anno <1970>   pagina <579>
immagine non disponibile

Nicolao Sanielli
579
riferiscono al periodo compreso fra la primavera del 1848, che porlo di colpo la vita del Sanielli a un'alta sfera di fortuna, e la ben diversa fine dell'anno successivo: al suddetto periodo sarà quindi rivolta la nostra attenzione partir colare, data la possibilità d'alcuni importanti completamenti, utili a una miglior conoscenza della verità storica, qualunque essa sia.
* *
Aprile 1848. Già in tutta l'Italia gli avvenimenti politici facevano correre fremiti di commozione: rivoluzioni trionfanti, costituzioni, governi provvisori, il Ticino varcato dall'esercito liberatore, speranze di vittorie imminenti, entu­siasmi di soldati e di popolo. Per molti cittadini erano venuti, dopo gli anni dei sacrifici e delle mortificazioni, i giorni delle ricompense; e cosi coloro che per amore della libertà più avevano operato e sofferto occupavano posti di potere, ricevevano applausi e onori di varia natura.
Anche in Corsica giunsero, naturalmente, le ripercussioni di tali avveni­menti. E il Sanielli ne ricevette, come ora vedremo, in ima forma che per lui non poteva essere più gradita.
Appunto il giorno 11 di quel mese il Governo Provvisorio di Modena acco­glieva una proposta di Paolo Fabrizi, reduce dall'esilio còrso '> e, dichiarando di voler esprimere la sua gratitudine a Nicolao Sanielli per la lunga e generosa protezione data a tutti gli esuli italiani e particolarmente a quelli delle terre modenesi dopo la rivoluzione del 1831, lo nominava sno rappresentante con­solare in Bastia.s)
Ecco il testo della deliberazione, che, anche perché inedito, crediamo bene di riprodurre:
Dal Palazzo Comunale. Modena, 11 Aprile 1848
Al signor Cantelli Francesco Maria Nicolao di Bastia.
È pervenuto a cognizione di questo Governo come V.S. si è umanamente adoperata a prò degli Emigrali italiani in genere e più specialmente di quelli dei nostri Slati,
l) Paolo Fabrizi (1805-1859), dopo esser stato per un decennio in Corsica, dove s'era fatto amare con un'infaticabile opera di medico, svolta gratuitamente a favore delle classi più povere dell'isola, era tornato a Modena fra i primi nella primavera del 1848. 11 1 aprile, infatti, egli era uno dei più autorevoli partecipanti alla patriot­tica cerimonia, tenutasi nel cimitero di S. Cataldo, in onore di Ciro Menotti e pro­nunciò mi caldo discorso sulla nuova tomba del Martire. Paolo non si era trovato, come i fratelli Luigi e Carlo, tra i combattenti della casa Menotti la notte del 3 febbraio 1831 'e va corretto l'errore dtslFEnciclopedia italiana, voi, XIV, p. 704, che io affermai, ma aveva avuto parte importante nel governo rivoluzionario, poi, con­dannalo alla forca, aveva dovuto ramingare da un esilio all'altro; perciò si comprende il suo grande prestigio, nel 1848, presso i concittadini e presso il Governo presieduto dal Malmusi.
3) Sull'emigrazione modenese, soprattutto del 1831 cospicua tanto numericamente manto per l'eccellenza d'alcuni suoi individui, si hanno molto notizie nel citato volume michellauo degli Esuli italiani; a altre erano state già pubblicate e annotate da Q* :C*WBVAZZI, Ricordanza di Luigi generali, Purte I. Modena, 1912, p, 84 sgg.). Per una trattazione esclnsivamente dedicata all'argomento e più recente, si può vedere: A. MORSELLI, Patrìotti modenesi esuli In Conica, in Atti e meni, della Dep. di atorta patria per le antiche Provincia modenesi, serio Vili, voi. IV (1952).