Rassegna storica del Risorgimento

SANTELLI FRANCESCO MARIA NICOLAO
anno <1970>   pagina <580>
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580 Alfonso Morselli
cosicché la S.V. ha reso Pesi gì in meno duro ai noHtri infelici fratelli che per causa di libertà hanno dovuto abbandonare U snolo patrio: del (the ce ne fa nobilissima testimonianza il dottor Paolo Fabrizi, cittadino che onora la nostra patria.
A raccomandazione pertanto del commendato integerrimo nostro concittadino ed in omaggio ai principia santissimi che Ella ha praticati, volendo pure dar mostra di quanto apprezziamo una persona che ci viene dimostrata di tanta distinzione, e nel medesimo tempo desiderando che il nome modenese abbia in questa generosa Isola una degna rappresentanza, siamo venuti nella determinazione di nominarla Console per questi Stati modenesi e reggiani.
Confidiamo cosi di avere assicurato una valida protezione ai nostri confratelli costì, e desiderosi di una riga di accettazione per le conseguenti intelligenze fra noi* rilasciamo quest'atto all'amatissimo nostro dottor Paolo Fabrizi, affinché sicuramente lo spedisca.
Le confermiamo i sensi dell'alta nostra stima.
Il Presidente del Governo Provvisorio, Delegato alle cose estere
Giuseppe Malmusi.*)
Felicissimo dell'autorità che gli veniva conferita con tante lusinghiere pa­role e soddisfatto quanto poteva desiderare in qualche possibile angolino di vanità, il Santelli si mise subito all'opera con tutto l'impegno e con l'onesto desiderio di non deludere la fiducia che altri riponeva in lui. Gli esuli politici erano tornati in patria in gran numero: quello era piuttosto il momento della venuta di molta povera gente, soprattutto delle zone appenniniche dell'ex Du­cato, per lavori agricoli stagionali; sicché spesso operai malnutriti, stanchi e ammalati dal clima nocivo, dovevano essere ricoverati in miserabili ospedali, pur di non morire sulla strada. E il Santelli si fece in quattro per alleviare le loro sofferenze; e nello stesso tempo seppe sostenerli anche moralmente, mo­strandosi energico, per esempio, perché fossero rispettati e, se occorresse, otte nessero giustizia: lo attesterà poi egli stesso, con ingenuo compiacimento, in documenti inediti che abbiamo sott'occhio. Raccoglieva in tal modo benedizioni di beneficati, egli assicura; e intanto anche la stampa locale lo sosteneva coi più caldi elogi. 2>
Ma era destino che le soddisfazioni dell'esordiente diplomatico durassero poco. Una prima e grossa disavventura lo colse quando gli abitanti delle antiche province estensi decisero d'unirsi al Regno di Sardegna: volontà popolare, solennemente realizzata il 27 giugno col formale passaggio dei poteri al sena* tare Sauli, commissario di Carlo Alberto. L'avvenimento, di cosi lieto auspicio per la sognata unità nazionale, portò purtroppo una scossa come di terremoto nella piccola sede consolare di Bastia, poiché, per conseguenza della nuova Situa­zione, chi aveva fin allora rappresentato in Corsica il Governo piemontese, cioè il console Canefri, avrebbe ricevuto sotto la propria tutela anche i sudditi emi-
*); Dalla copia del documento originale, mondatn dal Santelli stesso, il 1 maggio, al console Cecroni è da questo poi comunicata al ministro estense per gli Affari Esteri. Essa si trova nell'Archivio di Stato di Modena, in una serie documentarla, di cui tara detto distintamente pia ovanti
*) Depili longues années scriveva, ad esempio, il giornale di Bastia Le progressi? de la Corset del 25 moggio IBM - le cftoyon Santidli a óté Pappili d.es end grès italiew. Doris ces derider* teraps turioni, sa sollicitude Ini o meritò hi recon-mdsKaiice de tous Ics proscrits de la Penili*ule .