Rassegna storica del Risorgimento
SANTELLI FRANCESCO MARIA NICOLAO
anno
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1970
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pagina
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583
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Nicolao Santelli
583
consiglia, per esigenze di brevità, di pubblicarne integralmente solo qualcuno e dare degli altri citazioni parziali o semplici accenni.
Il primo, che è anche il fondamentale, della serie, è una lettera (autografa come tutte le successive) indirizzata dal Santelli al ministro Giuseppe Forni; e si trascrive qui con assoluta fedeltà, persino con tutti gli spropositi della forma. Forse contribuiranno anch'essi a dare un'idea più precisa della personalità di chi scrive.
Bastia in Corsica, 30 agosto 1848 Eccellenza.
Credo mio dovere esporre all'Eccellenza Sua quanto si passa in questa Città, Tradirei la mia Coscienza se io lo nascondessi.
Fui elevato al Consolato dei Stati Estensi con decreto dell'I 1 Aprile ultimo; ho riempito o Eccellenza decorosamente il mio impiego con Carità e zelo, tutti tutti i sudditi lavoratori Modenesi hanno veduto la mia nomina con Giubilo di ciò l'Eccellenza Sua se ne puole assicurare.
Più tardi il Console di Genova mi ha riclamato la rimessa dell'Archivio Modenese, al che non mi ci sono conformato, ed anzi mi sono opposto vigorosamente a che egli s'ingerisse in affari appartenenti a questi Reggi Stati.
Oggi questi Stati sono rinvenuta al suo legittimo Sovrano e trovandomi al mio posto ho protestato a che il sig. Console di Genova più s'ingerisse in affari Estensi. Egli Eccellenza, malgrado le mie violenti induzioni vuol seguitare a gerire.
Mi sono naturalmente rinteso presso l'Autorità francese e Raggione mi è stata fatta la mìa autorità mi è stata riconosciuta. Dal Passaporto che accludo alla Eccellenza sua vedrà facilmente quanto ho l'onore esporle.
Anche l'Eccellenza vostra mi accordi la sua fiducia, e ritenga che giammai mi dipartirò dal dovere che è dovuto all'individuo come uomo con le difficili funzioni, o dal rispetto e venerazione che è dovuta al Sovrano. E pure mio dovere farle parte che il signor Console di Toscana pretende voler gerire per ciò che concerne la provincia di Fivizzano.
Mi dia Sua Eccellenza istruzioni le quali adempirò religi osamente. Mi dichiaro dell'Eccellenza sua con il piò profondo rispetto
suo umilissimo servo
Francesco Maria Nicolao Santelli Console Generale di Modena e Reggio
Veramente imprevedibile questo maturo e provato repubblicano, che, dopo i suoi rapporti ancor freschi con la rivoluzione modenese, accenna con tanta naturalezza a Stati Estensi tornati al legittimo Sovrano e assicura che giammai si dipartirà dalla venerazione che a Francesco V è dovuta. Col ministro ducale si professa umilissimo servitore , attenendosi in tutto al fra* sario più ossequioso, come farà pure in due lettere successive, in cui s'inchina alla imperiosa autorità del Forni e ripetutamente implora la sua protezione. Certo, non cosi l'immaginava l'amico La Cecilia, quando scrisse ' ) che l'amore del Santelli per un'Italia libera e democratica arrivava fino al fanatismo: e nemmeno il Maini usi, quando gli comunicava la nomina a console del Governo Provvisorio.
Oggi, per spiegarci nel modo migliore un simile cambiamento, dovremmo
i) G. LA CECIMA. Memorie storico-politiche, Varese, 1946, p. 82.