Rassegna storica del Risorgimento
SANTELLI FRANCESCO MARIA NICOLAO
anno
<
1970
>
pagina
<
586
>
586 Alfonso Morselli
missione. Nessun altro motivo: nessun apprezzamento politico. Al Santelli si rivolgevano addirittura dei ringraziamenti: Per questi motivi, continua infatti il ministro, non dubito che Ella troverà ragionevole se non possono accogliersi le offerte dei di Lei servigi, sebbene questo Governo sia grato a quanto Ella avesse fatto per l'ad dietro a favore dei sudditi modenesi .
Non ci intratterremo ora per ciascuno dei documenti che seguono a questo: tanto più che il loro insieme non modifica affatto le linee principali dell'episodio, ormai giunto alla sua logica conclusione. Basti accennare che vi vedremmo il Santelli tornare ancora alle sue implorazioni, finché non dovrà egli stesso riconoscere non più tenibile in presenza delle Autorità francesi la sua posizione e rinunciare in modo esplicito a quell'ibrido consolato. E lo vedremmo poi anche presentare tranquillamente per il rimborso una nota di franchi 568,70, da lui spesi in aiuti a sudditi estensi, per degenze viaggi e sussidi, come se quell'attività fosse stata svolta da lui in qualità di riconosciuto console ducale. Ma il Forni, che già gli aveva espresso dei ringraziamenti non poteva ritrarsi davanti alla nuova richiesta: così, con l'abituale calma, rispose il 20 ottobre, indirizzandolo al console Cecconi perché s'intendesse con lui e venisse soddisfatto d'ogni suo eventuale credito.*>
Quest'ultima intesa, da concludersi in Bastia, non fu facile, soprattutto per certe pretese di formalità, sulle quali secondo le dichiarazioni del Cecconi s'impuntò il Santelli, a puro scopo dilatorio.- Poi anche le ultime difficoltà si appianarono e finalmente il puntiglioso bastiese, rimborsato sino all'ultimo centesimo, consegnò quel poco di materiale d'ufficio che, nonostante le proteste del Canefri, aveva sempre tenuto presso di sé.
Così siamo giunti al 3 gennaio 1849.
* * *
Anche per il 1849 le carte d'archivio permettono di fare, come vedremo fra poco, un'importante aggiunta alla biografia del nostro personaggio.
Le notizie raccolte dal Michel, per questo periodo, ci mostrano un Santelli invariabilmente animato dai già noti sentimenti patriottici, sempre presente nelle iniziative a favore di nuovi profughi e sempre in stretti legami
*) Il Cecconi allora non era più console toscano, poiché il Montanelli, come s'è già accennalo, gli aveva tolto quell'officio ; ma esercitava in Bastia il consolato per Parma. H duca di Modena, par non avendo accolto per il momento il suo desiderio d'una designazione ufficiale, aveva acconsentito che si occupasse egualmente dell'assi-lenza ai sudditi estensi in Corsica.
2) Lettera del Cecconi al Forni in data 3 gennaio 1849 (A.S.M., 1849, filza XXVII, fase. 855, doc, n. 3). Dopo aver fatto rinviare più volte, con un pretesto o con un altro, il colloquio fissato fra le due parti, il Santelli non trovò di meglio che sostenere che avrebbe consegnato le carte d'ufficio solo se il Cecconi gli rilasciasse una ricevuta e in qualità di I. R. Console d'Austria , dovendo stare, egli sosteneva, strettamente attaccato alla lettera del dispaccio ducale che menzionava tale qualità nella persona del Consegnatario. Cosi per un bel pezzo non volle intender ragioni. Dal canto suo il Cecconi si rifintava di aderire alle cavillose pretese, perché effettiva* mente egli non era più rappresentante dell'Austria. Solo dopo molta pazienza potè informare che il Santelli era venuto a idee più ragionevoli e aveva accettato la liquidazione definitiva.