Rassegna storica del Risorgimento
SANTELLI FRANCESCO MARIA NICOLAO
anno
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1970
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Nicolao Santelli
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solare o un altro segno di riconoscimento dell'appassionata attività patriottica che egli aveva svolto per tanti anni neH'Isola. ' ' Nessuna risposta venne da Torino: eppure, a Bastia, alcuni grossi funzionari francesi, già nemici della causa italiana ricevettero omaggi ufficiali e titoli cavallereschi sabaudi! Era fatale, insomma, che quell'uomo, sempre intimamente repubblicano, non otte* nesse mai nulla dai sovrani, sia pure calorosamente implorati: non da Carlo Alberto, né da Francesco V, né da Vittorio Emanuele II.
Già avanzatissimo negli anni e deluso da tante cose, il Santelli continuò tuttavia ad aiutare come meglio potè gl'italiani che si rivolgevano a lui, proprio mentre ne vedeva altri che con rivalità personali e peggio stavano facendo assai poco onore alla patria. E anche di questo egli sofferse e si dolse. 2)
Morì, ottantaduenne, nel 1864, forse già dimenticato da molti, ma certamente con la coscienza di non esser vissuto senza scopo: d'aver alleviato miserie e sofferenze umane innumerevoli, e così pure d'aver portato molte pietre al grande edificio del nostro Risorgimento.
Vorremmo sottolineare quest'ultimo concetto: specialmente dopo alcuni fatti narrati nelle pagine precedenti. Si sono rivelati qui, è vero, come esigeva la verità storica, due episodi della vita del Santelli, due gravi incoerenze, che sarebbe stato preferibile non dover registrare. Ma siamo anche ben sicuri di potergli riconoscere molte attenuanti, se concederemo, com'è giusto, qualche cosa alla debolezza della natura umana e alle speciali circostanze di un biennio convulso e contraddittorio, che produsse tante crisi spirituali consimili, e se penseremo, infine, che errori di pochi mesi trovano già un largo compenso nelle benemerenze di tutta una vita.
ALFONSO MORSELLI
1) La petizione di quegli esuli, che rappresentavano diverse regioni italiane (Sicilia, Lazio, Toscana, Romagna, Lombardia), fu stampata in un opuscolo intitolato Supplica dell'enti razione italiana in Corsica, Bastia, 1860, con una cospicua appendice di documenti relativi alla varia e lunga opera patriottica del Santelli. Vista la persi stente inefficienza di tale istanza, il Guerrazzi protestò con un caloroso articolo, nel quale non solo erano ricordate le benemerenze del patriotta bastieBe, ma si attribuiva anche chiaramente alla fede democratica di lui il silenzio delle sfere ufficiali (Un generoso italiano, nel giornale II Diritto, Torino, 4 marzo 1861). Nel clima politico d'allora, pero, quell'intervento fu probabilmente più dannoso che utile.
2) Ancbe di queste lagnanze, come delle precedenti sulle mal collocate onorificenze, si ha notizia nelle citate lettere ai Fabrizi: si vedano alcuni passi dei documenti nn. 1, 4 e 6.