Rassegna storica del Risorgimento
BEAUHARNAIS CARTE; BIBLIOTECA DELL'UNIVERSITA' DI PRINCETON CAR
anno
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1970
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pagina
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623
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Libri e periodici 623
sostenga. È an isolato, solo nella vittoria come nella sconfitta. Un capo senza segnaci} o con milizie occasionali pronte ad abbandonarlo alle prime difficoltà. Ciò che gli è fatale questa volta, sarà per lui esiziale nella seconda e ultima presa di potere . Ma se Crìspi fosse stato veramente un isolato, solo nella vittoria come nella sconfitta , sarebbero difficilmente spiegabili tutta la sua carriera politica dall'unità in poi e le sue relativamente lunghe permanenze al timone dello Stato. Uh seguito, una base nel paese e in parlamento, Crìspi doveva pur averli, e sia pure cangevoli e infidi non organizsati in partito vero e proprio. Questa base, questo seguito, esistevanno, e come: ma Grillandi non ha neppure tentato di individuarli e di analizzarli. E la natura del potere di Crìspi resta cosi un mistero.
Molti difetti e molte lacune di questa biografia si possono spiegare, almeno in parte, una volta che si getti l'occhio sulla nota bibliografica, che conclude il volume. Non si potrebbe immaginare nulla di più disordinato, casuale e inesatto. L'autore comincia con il vantare sue copiose ricerche d'archìvio: può darsi che le abbia effettivamente compiute, ma è certo che assai poco, per non dir nulla, di esse risulta utilizzato con un profitto degno di menzione. Dato che il volume di Grillandi secondo i criteri, discutibili, dell'intera collana è privo di note e che rimangono pertanto avvolte nel mistero molte citazioni, tra virgolette, in esso contenute, è difficile dire in quale misura le fonti inedite abbiano contribuito alla sua preparazione. È ad ogni modo da escludere che la conclamata utilizzazione di queste fonti abbia conferito al volume in questione una ben che minima originalità. Asserisce il Grillandi di aver lavorato sui documenti originali molti dei quali ancora inediti, consultati non solo a Ribera, paese natale di Crìspi . ma anche a Palermo, a Catania, in altri luoghi della Sicilia e specie presso l'Archivio di Stato di Roma dove, per la cortesia del Sovrintendente professor Leopoldo Sandri e dei suoi collaboratori, ho potuto prendere visione deìTArchivio Crispi non solo, ma anche degli importanti fondi ivi conservati . L'indicazione archivistica, come si vede, è alquanto vaga. Quanto poi alle citate carte deWArchivio Crispi, è da osservare che esse sono conservate non già all'Archivio di Stato di Roma, bensì all'Archivio Centrale dello Stato, a Roma. Si tratta di due archivi completamente diversi, ubicati a qualche chilometro di distanza: il primo nei vecchi, gloriosi locali della Sapienza, nel pieno centro storico della capitale, il secondo all'E.U.R. Ce poi da chiedersi a ohe cosa esattamente si riferisca il Grillandi con il suo sibillino accenno agli importanti fondi ivi conservati , dei quali egli avrebbe preso visione all'Archivio Centrale dello Stato, grazie alla cortesia del sovrintendente Sandri e dei suoi collaboratori. Ha forse egli ritenuto opportuno consultare, per la Bua tanto minuziosamente documentata biografia di Crispi, anche le Carte Volpi, poniamo, oppure le Carte Farinacci, o ancora il prezioso fondo del Carteggio riservato della Segreteria particolare del Ducei Ovvero l'enorme materiale archivistico dei vari ministeri, dall'unità in poi, conservato appunto all'Archìvio Centrale, e di cm* non si reperisce purtroppo la menoma traccia nella sua monografia? In verità, ci si trova qui di fronte ad un modesto caso di millantato credito.
Ma passiamo ora all'elenco delle opere che ho consultato con maggior prò* fitto . Cominciamo col dire che Grillandi non si preoccupa neppure di includere, nella sua nota bibliografica, una delle sue principali fonti: il Francesco Crispi di Leone Forti*. In cambio, nell'indice dei nomi il succitato Leone Fortis viene ricordato anche allorché si tratta invece, in maniera inequivocabile, di Alessandro Forti : di modo che risulta, a un certo punto, che uno dei principali oppositori parlamentati di Crispi, alla vigilia della prima caduta di quest'ultimo nel 1891, fu il suo grande ammiratore e biografo Leone Fonia! Ma fin qui, poco male. Potrebbe trattarsi di un semplice, scusabile errore di schedatura. Così corno di un semplice errore di schedatura potrebbe trattarsi nel caso di uno dei più eminenti studiosi di Crispi, Fausto Ponzi, autore di una importante monografia su Crìspi e lo Stato di Milano , il