Rassegna storica del Risorgimento

BEAUHARNAIS CARTE; BIBLIOTECA DELL'UNIVERSITA' DI PRINCETON CAR
anno <1970>   pagina <626>
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Libri e periodici
GIORGIO DOIIIA. Investimenti e sviluppo economico a Genova atta vigilia detto prima guerra mondiale. Voi. I: Le premesse f 1815*1882) (Università degli Studi di Ge­nova. Istillilo di storia economico, 4); Milano, Giù (Tré, 1969, in 8, pp. 1X-399. L. 4.000.
Lo studio del D.. nato con l'intento di compiere delle approfondite ricerche sugli investimenti di capitale e sullo sviluppo economico genovesi in un arco di tempo an­teriore di almeno un trentennio alla prima guerra mondiale, si è trovato di fronte a una tale congerie di interrogativi per cui l'A. Ini ritenuto opportuno di fissare dap­prima delle premesse alle sue ricerche estendendo ancor più. nel tempo la sua indagine.
Pertanto questo primo volume al quale dovranno seguire ovviamente altri - viene opportunamente indicato con il sottotitolo Le premesse e riguarda solo il periodo che va dal Congresso di Vienna fino al 1882, ossia alla vigilia dell'adesione dell'Italia alla Triplice alleanza.
Bisogna premettere, come osserva il U., che il capitale genovese alla fine del XVIII secolo aveva raggiunto la cifra record di 160 milioni ri rea e che riceveva forti utili sia dagli investimenti nel debito pubblico sia nei prestiti all'estero: nel periodo napoleonico però esso subì un profondo crollo. Un tale dissolvimento dì capitale, come si pub facilmente immaginare, influì negativamente su tutto il primo periodo (1815-1850) per primo considerato dal D. in questo volume, caratterizzato ovviamente dalla ristagnazione economica e dal basso livello industriale. Dopo qualche decennio però l'economia genovese in genere e quella marittima in modo particolare mostrarono, con la ricomposizione in alto del capitale, vari segni di ripresa: ne furono una prova la ricostruzione della flotta, la nascita della Banca di Genova e la necessità diffusamente avvertita di risolvere in modo prioritario il problema della ristrutturazione delle in­frastrutture sia portuali che ferroviarie.
Da dove però la borghesia genovese avrebbe attinto i capitali per una simile programmazione? A tal ponto può sembrare sorprendente - - anche se solo apparen­temente, avverte il D., data l'operosità e la collettiva propensione al tesoreggia­mento che hanno sempre caratterizzato i genovesi , ma fu un dato di fatto, comu­nemente avvertito da tutti gli studiosi economici, ebe già verso il 1835 Genova si pre­sentava con una sovrabbondanza di capitale.
Quindi il risveglio economico che caratterizzò il secondo periodo del decennio cavouriano (1851-1860) doveva essere la conseguenza logica e naturale di questa rinata capacità finanziaria e imprenditoriale della borghesia genovese. Le attività concrete in cui si estrinsecò andarono dalla formazione del trust j> sardo e inaugurazione delle linee sovvenzionate del Rubati!no e della Transatlantica ai collegamenti tra indu­stria metalmeccanica e costruzioni ferroviarie, dall'espansione del commercio e del­l'armamento alla costituzione di un solido mercato finanziario, nonché dall'espansione dell'industria tradizionale tessile e cartaria all'autofinanziamento delle piccole e medie imprese-Poi, a una successiva fase di ristagno e di difficoltà economiche che caratterizza­rono il terzo periodo all'indomani dell'unificazione (1861-1868), fa infine riscontro una fase di vera esplosione economica nell'ultimo periodo considerato (1868-1882).
Le principali realizzazioni che vennero effettuate in tale epoca furono la costitu­zione di una fiotta a vapore; la trasformazione dell'industria da aziende familiari a società; l'estensione dei pubblici servizi; il finanziamento delle imprese assicurato da una capillare proliferazione degli istituti di credito; l'espansione urbana che avviene attraverso una vivace pianificazione; e, cosa più significativa, il ritorno massiccio a Genova di capitale straniero, nonché la ripresa degli investimenti in altre regioni ita­liane, in particolare la Sardegna e il Piemonte.
Questo in grovse linee il quadro dell'opera che si completa con un'analisi pro­fonda e acuta sull'andamento delle aziende genovesi raggiunta sia riportando vari prospetti e dati statistici comunali che varie relazioni della Camera di commercio.