Rassegna storica del Risorgimento

BEAUHARNAIS CARTE; BIBLIOTECA DELL'UNIVERSITA' DI PRINCETON CAR
anno <1970>   pagina <627>
immagine non disponibile

Libre e periodici
627
L'opera quindi è interessantissima non solo per i riferimenti ad una vasta biblio-grana, ma soprattutto per la utilizzazione di quasi tòlti i (ondi risorgimentali genovesi esistenti sia in archivi genovesi ebe in altri archivi italiani, nonché all'estero. In par­ticolare sono stati utilizzati i (ondi Prefettura sarda e Camera di commercio* che si conservano presso l'archivio di Stato di Genova; i fondi Materie economiche, com­mercio e Costruzioni navali mercantili, che si conservano presso l'archivio di Stato di Torino; i fondi Atti della ripartizione Belle. Mti Atti della ripartizione Urbanistica, Atti della ripartizione Patrimonio, Civico istituto mazziniano e molti altri fondi del­l'archivio generale del Comune di Genova; il fondo Industria, commercio e credito che si conserva presso l'archivio centrale dello Stalo; le Carte di Giancarlo Ageno, de­positate presso il dott. Parodi, da cui il D. trae interessanti notizie sull'andamento dello stabilimento Ansaldo di Genova; nonché le Archives du Ministère des affaires étrangères di Parigi.
ANGELO A no MANDO
JOHN N. MOLONY, The Roman Mould oj the Australian Catholic Church; Melbourne, Melbourne University Press, 1969, in 8, pp. 209. 6,60.
Che la Chiesa romana fosse governata da uomini di indiscutibile acume politico soprattutto nel corso dei due decenni che precedettero la breccia di Porta Pia baste­rebbe a dimostrarlo, se ancora ce ne fosse bisogno, questo interessante volume scritto da John Neylon Molony, un ex sacerdote australiano il quale, dopo aver lasciato la tonaca indossata a Roma nel 1950, ha ricoperto, e ricopre tuttora, la cattedra di Lettore di Storia presso la Australian National University di Canberra. La storia della Chiesa cattolica d'Australia che egli ci dà è un istruttivo e felice scorcio di storia della Chiesa nella seconda metà del XIX secolo, più precisamente del periodo di Pio IX. Nata come una dipendenza della Chiesa irlandese (il primo prete a metter piede in Australia fu Jeremiah O'Flynn nel 1817), la gerarchia australiana, per la quale sarebbe stata auspi­cabile una via nazionale al cattolicesimo che tenesse conto delle esigenze locali e dei problemi di quelle popolazioni, dovette invece sempre sottostare alla ragion di Stato imposta dalla Curia romana attraverso il Cardinale Cullen, arcivescovo di Armagli e romanizzatore della Chiesa irlandese. Fu questo imponente prete d'Irlanda, educato e vissuto a Roma dal 1820 al 1878, anno della sua morte, a dare una impronta < ro­mana alla Chiesa d'Australia, un'impronta la cui forza il Molony avverte tuttora. IL vescovo Polding, padre della gerarchia australiana, non godette mai di una auto­nomia tale che gli consentisse di assegnare alle sedi australiane vescovi di sua scelta: Polding, vescovo di Sidney sin dal 1836, avrebbe voluto delegare l'evangelizzazione del nuovo continente ai Benedettini, ma fu sempre Cullen ad imporre vescovi educati presso il Collegio di Propaganda Fide di Roma, legati alla Curia e solleciti delle sorti del potere temporale più che dei problemi dei propri figli spirituali. Era in pratica la riaflermazione della struttura piramidale della Chiesa cattolica, con il vertice incline a considerare la base pia come forza di sostegno che come entità in qualche misura autonoma. Così anche gli Australiani furono inseriti in quella organizzazione rigida­mente accentrata, e grazie all'opera lungimirante di Cullen e dei quadri da lui creati hi Chiesa ebbe in Australia una schiera di sudditi tra i più fedeli e battaglieri; ed è curioso apprendere come, ad onta della immensa distanza e quindi della lentezza delle comunicazioni, i cattolici d'Australia soffrirono, si appassionarono, si esaltarono a seconda dei casi per ciascuno dei momenti più importanti della storia del papato di Pio IX. Se il papa ebbe bisogno nel corso del suo pontificato di un appoggio mo­rale non furono certo i cattolici australiani a farglielo mancare, e quanto al sostegno
l) Via Garibaldi, 3 - Genova.