Rassegna storica del Risorgimento

BEAUHARNAIS CARTE; BIBLIOTECA DELL'UNIVERSITA' DI PRINCETON CAR
anno <1970>   pagina <634>
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Libri e periodici.
Santa Sede; e altre disposizioni, die presentano anch'esse analogie con quelle del Trattato del 1929. Si può osservare pertanto, che il regime fasciala fu, nei confronti del Valicami, ancora più generoso di quanto lo sarebbero alati i nostri nemici, se avessero piegato ri lai i a dopo Caporetto! Nella stessa Appendice e riportato anche il testo del Capitolalo, che venne invece elaborato dal conte di Cavour nel 1860 per essere sottoposto alla S. Sede per il tramite di Diomede Pantaleoni : progetto, che trova invece sostanziale riscontro nella Legge delle Guarentigie del 13 maggio 1871. Sì trattava di un capitolalo , che avrebbe dovuto segnare la fine dell'era dei concordai, secondo l'auspicio espresso dal Cavour; all'ari. 7 infatti esso stabiliva: Ogni legge, concordato, consuetudine o privilegio si dello Stato, che della Chiesa, contrario ai principi sopra fissati, s'intende abolito . Curioso contrasto, fra questo articolo e l'ari. 7 della Costituzione Italiana!
Il fatto è che, tra il 1860 e il 1929, c'è stato non solo il periodo del regime fascista, il quale inverti l'ordine di marcia rispetto alla politica seguita dallo Stato liberale, anche in materia ecclesiastica; ma c'è stato anche il fenomeno politico nuovo ed imponente della formazione di un partito cattolico organizzalo, il quale venne chiamalo a raccogliere ed amministrare l'eredità ricevuta dal Risorgimento in un momento storico di terribile difficoltà. Non meraviglia, perciò, che i voti dell'antica corrente dottrinaria neoguelfa abbiano trovalo adempimento, con il necessario adat­tamento alle particolari circostanze; e che cosi siano venuti a conciliazione, non già gli interessi contingenti dei due regimi e governi del 1929, ma i molivi pia profondi, che avevano agitato e alimentato il rinnovamento delle coscienze nell'Italia della prima metà del XIX secolo.
VITTORIO PROSIMI
UMBERTO CORSIMI, GIULIO BENEDETTO EMERT, HANS KRAMER, Trentino e Alto Adige dall'Austria alVllnlia; Bolzano, S.E.T.A., 1969. in 8 pp. 232, con tav. f.t. L. 3.000.
Gli Autori di questo libro, uniti in concordia, hanno gareggiato fra di loro nello svolgimento dei tre singoli argomenti, anche se propositi di gara non sono Stati dichiarati.
Difatti ciascuno ha dato esemplare esempio della più controllata serenità e delle numerose e migliori testimonianze, tenendosi rigorosamente entro i prefissi termini di tempo, restando fedeli al loro cammino, lontani da invadenze, e mai cedendo a ten­tennamenti o a divagazioni che avrebbero potuto sembrare omissioni volute o diver­sioni tutl'altro che casuali.
Inoltre è stata comune ai tre Autori una ispirazione che si è per cosi dire concretata nel proposito tacito, ma evidente - di contribuire per quanto poteva essere consentito, a creare un'atmosfera feconda dì bene, del bene di tutti, di quel bene che si chiama concordia, pacificazione e vivere civile.
Questo finalità aleggiante e non detta, non ha parole nemmeno nella pagina introduttiva che reca la firma di Servilio Cavazzani, presidente della editrice S.E.T.A., a cui fa capa, come è noto, il quotidiano indipendente Alto Adige,
Dichiarato invece e fedelmente mantenuto da parte degli Autori è il proposito di tenersi, nello spirito e nel metodo, sul piano strettamente narrativo, e quindi sul piano della storia.
Frattanto il primo dei tre saggi lui impegnalo uno storico di riconosciuto valore, collaboratore e poi direttore da mezzo secolo della Rivista di studi trentini di scienza storiéhei 'e cioè Giulio Benedetto Emert.
JI tema L'ambiente culturale trentino dal secolo XIX ni secolo XX è stato dunque affidato - ci si perdoni l'espressione che potrebbe sembrare quasi irriverente - - ad uno del mestiere, che. appunto per questo, riesce u sintetizzarlo ed a svolgerlo in sole 44 pagine. Dalle quali, e dalle stesse denominazioni del capitoletti in cui viene suddivisa la materia, si ha la certezza di una padronanza assoluta da parte dell'A., di un animi* revole criterio di scelte e di ordinamento, e della sua cura nell'accogliere tutto quanto è necessario ed essenziale.