Rassegna storica del Risorgimento

BEAUHARNAIS CARTE; BIBLIOTECA DELL'UNIVERSITA' DI PRINCETON CAR
anno <1970>   pagina <635>
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Libri e periodici
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Pertanto la predisposta e ponderata brevità dell'esporre non Impoverisce nella suo misura e colorazione il panorama culturale; quel mondo, in verità particolare, delle lettere e dell'arte della nobile e cara regione, è tutto palesato "' indori che lo distinguono, e quindi ci appare nei suoi aspetti come nei soggetti a cominciare dalle testimonianze culturali, delle tradizioni del 66tte-ottocento che sono i preannunzi, fino alla piena visione del primo novecento nella quale si rende più che opportuna la suddivisione in settori, e cioè l'esame espositivo e critico relativo agli istituti culturali (biblioteche, archivi e simili) nel loro intrinseco valore e nella loro funzionalità, il riferimento su periodici e sulla loro natura e diffusione, rapporto degli artisti entro i confini regionali ed oltre, l'ufficio esercitato dalle soprintendenze (non possiamo a meno di ricordare qui con ammirazione Giuseppe Gerola che tanto nome ha lasciato anche in Romagna), e, coi docenti e soprintendenti, anche la bella schiera, italiani-sima sempre, degli scrittori, fino ai musicisti e compositori non ultimo fra essi il Bus* soli autore dell'Inno Trentino, musicato su parole di Ernesta Battisti.,
Ma un'altra notizia non poteva rimanere e non è rimasta senza citazione: quella riguardante il restauro del Bnonconsiglio che da allora scrive l'A. resta la sintesi concreta della storia e della spiritualità trentina, convergente in quegli avve­nimenti e in quei fatti che prepararono la redenzione e ne colsero i valori .
Parole che raccomandiamo ai dotti che, forti della sempre rispettabile e rispet­tata arma della cultura e della scienza, operano sui monumenti, e ritengono più che doveroso ed urgente demolire in essi tutto ciò che appare od è sovracostruzione posteriore ed arbitraria, per ridurre il tutto, con pietre nuove di misura antica, alle originali (?) strutture. E precisamente quella tipica cultura non ha insegnato ai suoi fedelissimi che essa altro non è che un freddo sepolcrale silenzio, quando ai popoli non parla, proprio per mezzo di quelle sovracostruzioni, il sentimento di patria, della fede e dell'umanità.
Hans Kramer, cittadino austriaco e docente stimatissimo nell'Università di Innsbruck, accogliendo un cortese invito ha partecipato al triplice convegno scrivendo su La situazione nel retroterra Altoatesino durante gli ultimi anni della prima guerra mondiale.
Per -i suoi studi in generale, e specialmente per quelli che riguardano la storia del Trentino e dell'Alto Adige, il prof. Kramer è favorevolmente conosciuto anche da studiosi italiani. Ed altrettanto conosciuta è la sua sensibilità per i problemi politici che toccano appunto le popolazioni di confine.
Quindi non si è preoccupato di quelle difficoltà, piccole del resto e contingenti, che il tema poteva offrire a chi parlava d'oltralpe.
Dal canto nostro abbiamo rilevato che il tema stesso è stato svolto in appena 24 pagine, ossia ohe il procedere è stalo stilisticamente e sostanzialmente piuttosto strin­gato, talora quasi un correre, ma sempre sulla retta via, vogliamo dire sulla via mae­stra; e con una conoscenza di fatti, di circostanze, di personaggi (indicati o sottintesi) e di rapporti fra popolazione e soldati austriaci, e di lamentazioni pubbliche e pri­vate, e di disagi materiali e morali, il tutto in misura sufficiente per comprendere come eia vissuta fisicamente e spiritualmente, fra speranze e dolori, e fra illusioni e delusioni, la gente di quella regione tuttora governata dalla monarchia asburgica.
La preoccupazione nostra è che quel rapido dire non possa sembrare al lettore un fuggente accennare, il che perà non impedirebbe di riconoscere nello svolgimento del tema una specie di deposizione concreta, fatta da un teste intelligente e coscienzioso, che ha veduto e che onestamente rievoca, omettendo quello che egli ritiene non perti­nente e non strettamnte necessario ai lini della verità.
Non scheletrica, ma viva e vestita adeguatamente dei suoi panni naturali è hi terza ed ultima relaziono che occupa oltre 100 pagine, e della quale è autore Umberto Corsini.
Egli ci fa conoscere // Trentino e VAlto Adige nel perìodo XI-1918 M-XJ1.1022,
II periodo dunque nel quale l'aquila. d'Austria (come si canta nell'Inno di Mameli), ha perduto le penne, e già altre aquile sono uscite dai nidi romani.
Ma l'A. o, per dire più esaltamente, lo storico non ha preoccupazioni di natura