Rassegna storica del Risorgimento

BEAUHARNAIS CARTE; BIBLIOTECA DELL'UNIVERSITA' DI PRINCETON CAR
anno <1970>   pagina <636>
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636 Libri e periodici
ornitologica, od ha piuttosto una preparazione specifica (che è anche una esperienza profonda) per trattare del tema, ed ha una coscienza di italiano* libera coscienza alla quale ubbidisce.
Ma poi, indipendentemente da questa nostra premessa-presentazione, il dovere di ascoltarlo, quasi implicito invito indeclinabile, viene al lettore dalle stesse pagine, tale e tanta è la loro naturalezza e logicità, e cosi vivo l'accento di verità, ed il candore < sicuro, il candore e la serenità da cui quelle pagine sono pervase.
Anche il Corsini quasi sempre procede allineando e collegando notizie con. notizie, ma interpretandole con tutta naturalezza e spontaneità. Si può ritenere che esista in lui il convincimento che l'onesto imparziale racconto sui fatti di ieri possa' contribuire a creare un migliore domani. Indubbiamente egli sente la presenza dei lettori ed i loro interessi, è partecipe delle loro ansie di conoscere con assoluta 'ma­rezza tutto ciò che è accaduto, onde rinnovare, decantate da scorie, sia le impressioni che le valutazioni. Vuole insomma aiutare quanti ne avessero bisogno ad essere regio* nevolmeqte ed umanamente cittadini e non pecore matte, e non schiavi di ultra superate passionali ideologie.
Dunque le pagine del Corsini non sono una semplice cronaca od uh notiziario, e nemmeno lo svolgimento di una tesi preconcetta; sono per dirla in breve una storia illuminante.
Noi abbiamo trovato il fondamento di questa definizione non solo nelle consi­derazioni che fioriscono, e che talvolta consistono in una sola parola o in un aggettivo o in un avverbio, ma anche nella giudiziosa scella che egli ha latto degli elementi della narrazione e dei personaggi portati sulla scena, la cui presenza è veramente essenziale nel corso delle vicende. Essi non vengono presentati da preamboli; si presen­tano da se stessi o come testimoni o più spesso come attori, e comunque come vive ed operanti personalità. Alcuni sono i tenaci custodi di quelle speranze di pace e di convivenza alle quali noi slessi non vogliamo rinunciare.
Appunto a questo proposito ci siamo chiesti a lettura compiuta se tali spe­ranze siano o no confortate dai tre saggi. E la risposta non può a meno di essere posi­tiva. L'assenza di polemica formale o sostanziale delle pagine medesime ci autorizza a ritenere che i tre saggi siano di conforto a quanti credono che prima o poi i sobil­latori, con o senza la maschera dell'ipocrisia, rinuncieranno al mestiere, e che cesse­ranno i crimini.
Credere e sperare in tal senso non significa a nostro parere che proprio in questi giorni, in conseguenza di quanto si è concordato, sia miracolosamente apparso nel cielo, in tutta la sua bellezza, l'arcobaleno.
La lettura dei tre saggi non ci libera da interrogazioni che riguardano la marcia dell'autonomia, né da altre che riguardano il rinnovamento di una mentalità politica e sociale che preferiamo lasciare senza definizione.
Non è che si disconosca la funzione dei campanili, dei cenacoli culturali e fol'klo-ristioi, custodi gelosi di tradizioni magari pittoresche, fedeli a manifestazioni lingui-sttco-dtalettali : tutt'aliro. Si riconosce e si plaude alla loro funzione che però non è quella dell'ombrello o dell'ombrellone sotto cui ripara altra merce che non è pro­priamente quella di un bazar dell'autonomia.
Il libro che nel suo insieme non è una ricetta per curare, ma piuttosto una. diagnosi di cai tener conto, non solo ci consente di porre a noi stessi - - lettori interrogativi e dubbi, ma a lettori che non sapessero trovare nella diagnosi quegli elementi di conforto che noi veramente abbiamo trovato, il libro: potrebbe suggerire quelle parole di cui purtroppo si fa uso nelle cliniche: prognosi riservato.
Noi ci auguriamo che questo diagnosticare sul passato continui gradualmente nel tempo, con la stessa probità e con lo stesso acume. Ed auguriamo che nell'ultimo volume di tale serie siano trattati, come miserie del tempo che fu, quegli atteggiamenti veramente piccini o miserabili che si ostinano, non ostante 1 documenti protocollari,, non tonto al di qua, quanto piuttosto al di là del confine* E della loro elencazione facciamo grazia.
PIERO ZAMA