Rassegna storica del Risorgimento
BEAUHARNAIS CARTE; BIBLIOTECA DELL'UNIVERSITA' DI PRINCETON CAR
anno
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1970
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Vita dell Istituto
" la loro piena partecipazione al processo del Risorgi mento, a coi furono chiamati accanto ai suoi maggiori artefici, fu un fatto di civiltà di cui va giustamente tramati dato il ricordo *.
Il sen. Caletti ha poi messo in rilievo come il processo risorgimentale italiano abbia non poco contribuito ad avviare qnel moto spirituale che venne poi detto sionismo e a dargli contorni politici. u Se era stato possibile - ha detto che un popolo, il qnale si distìngueva per il carattere tradizionale di esser stato veicolo di una religione universale, ed era disperso in più Stati, come l'italiano, diventasse una nazione unita e moderna, perché lo stesso non poteva accadere al popolo ebraico? *.
Hanno quindi portato il saluto della cittadinanza romana il vice sindaco Di Segni, in rappresentanza del sindaco Darida, che dopo aver ricordato gli affettuosi legami dei romani coi loro concittadini di origine e religione ebraica in Roma, e la loro costante partecipazione alla vicenda risorgimentale, ha unito in un augurio di fraternità le capitali dei due paesi, Roma e Gerusalemme. L'ambasciatore di Israele presso il Quirinale, Najar, ai è compiaciuto di questa profonda ricerca dei legami pia intimi che uniscono i due popoli.
Ha quindi preso la parola il presidente del gruppo De alla Camera, on. Giulio Andreotti. Ricordando argutamente il dispiacere di Pio IX dopo il 20 settembre, per l'entusiasmo con cui gli ebrei romani avevano accolto la liberazione, Andreotti ha piacevolmente ricordato come il Pontefice, fattosi portare il fascicolo delle " Sette grazie ", cioè delle concessioni fatte agli ebrei in Roma dopo la restaura-zione, avesse voluto convenire che ben poche erano state, in realtà, le ragioni di rallegrarsene degli ebrei romani per la scarsa applicazione che disposizioni benevole avevano trovato. Ma v'era al di là delle disfunzioni amministrative ben altra ragione della gioia dei romani: la ritrovata uguaglianza e solidarietà, " bene prezioso che nulla potrà strapparci ".
Nella loro rapida, ma intensa rievocazione dei rapporti fra gli uomini del Risorgimento e gli ebrei italiani, l'on. Bozzi, vicesegretario generale del Pli e il repubblicano on. Compagna hanno messo in rilievo come non soltanto il Risorgimento abbia fatto propria la causa dell'emancipazione ebraica, ma come quasi assente sia stato l'antisemitismo. " Quello dei reazionari clericali ha osservato Bozzi come il padre Bresciani o la ' Civiltà Cattolica ', è più antiliberalismo che antisemitismo ". Bozzi ha pure ricordato il Sindaco Nathan, uscito tra la generale stima e senza suscitare reazioni razziali dall'esperimento municipale, mentre Compagna ha messo in guardia contro quell'antisemitismo che si fa passare per anticapitalista, assente nei grandi del Risorgimento, e oggi talvolta adoperato da componenti estremiste nella lotta contro Israele.
Hanno quindi preso la parola il prof, Garosci e il prof. Dan Vittorio Segre dell'Università di Hai fa.
Per gli italiani come gli israeliani gli Stati hanno la loro legittimità e il loro diritto, ma non sono l'ultima rotto del giudizio che di una comunità vien dato: e non è forse nn caso che la comunità ebraica d'origine italiana in Israele, forse la piò piccola numericamente, sia quella che ha dato nel maggior numero nomini di scienza e di cultura, tecnici e pionieri, ma, con l'eccezione di nn Sereni, in un numero minore, veri e propri politici.
H prof. Valsecelii, portando alla fine della riunione il saluto anche del presidente dell'Istituto per la Storia del Risorgimento, prof. Ghisalberti, si è compiaciuto del livello culturale e umano degli interventi, ed ha voluto esprimere la sua simpatia di studioso e di nomo * per lo comunità che in Israele sperimenta le vie della nuova civiltà ".
Hanno mandato messaggi di adesione il senatore Pietro Nonni, gli on. Ferri, La Malfa e Mancini, Ignazio Silone, e Gaetano Arfè. Tra I presenti l'on. Fabbri e l'ambasciatore Staderini, consigliere diplomatico del Presidente della Repubblica >.