Rassegna storica del Risorgimento

BEAUHARNAIS CARTE; BIBLIOTECA DELL'UNIVERSITA' DI PRINCETON CAR
anno <1970>   pagina <683>
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Vita dell'Istituto
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graziato l'illustre ospite per avere accettato di parlare a Treviso, capitale della terra del Piave dove si compi l'unità d'Italia.
In segno di riconoscenza ed a ricordo della sua partecipazione alla commemo­razione trevigiana, Pegoraro ha poi consegnato al prof. Jemolo una medaglia doro del Comitato ed una pergamena opera del prof. Borsaio.
Alla interessante ed approfondita conferenza del -prof. Jemolo è intervenuto un folto pubblico tra cui molti insegnanti e studenti delle scuole superiori;..
Erano presenti anche numerose autorità e personalità tra le quali il presidente del Consiglio regionale, Orralli, il sen. M azzar olii, il vice prefetto Curione, il que­store Maslrorilli, il vicario generale della diocesi, mons. Guarnier, l'Intendente di finanza aggiunto, Avanzi, l'assessore alla Pubblica istruzione del Comune, Baruzzolo, numerosi consiglieri comunali dei vari gruppi, rappresentanti di enti ed associa zioni cittadine, ufficiali delle varie armi del Presidio.
Quella di Jemolo è stata una lezione di storia ad alto livello e nella quale l'emerito oratore sfiorando appena episodi e vicissitudini troppo noti per meritare un ulteriore approfondimento ha posto in evidenza ed esaminato, con proprietà ed acutezza, partì colaci e retroscena, uomini e fatti, che hanno pur avuto una impor­tanza ed un ruolo determinanti nelle vicende pre e post Porta Pia.
L'oratore ha così fatto rilevare come all'unificazione, l'Italia fosse del tutto impreparata al problema della capitale e come ci si preoccupò allora di evitare che l'unità cosi, faticosamente raggiunta potesse essere compromessa da una pericolosa gara campanilistica tra le maggiori città d'Italia.
Si pensò immediatamente a Roma, ma a Roma c'era il Papa che non intendeva rinunciare al potere temporale e c'erano i francesi che sconsigliavano una azione di forza. A questa situazione e al decennio che avvelenò la vita politica italiana e determinò episodi dolorosi come quelli di Aspromonte, Mentana e Monterotondo ha dedicato una cospicua parte della sua relazione.
Jemolo ha poi parlato del lungo periodo di laceramento dopo l'occupazione che il nuovo Stato italiano cercò inutilmente di placare offrendo il ramoscello di olivo delle guarentigie. Sarebbero occorsi circa 60 anni perché la questione romana potesse lentamente comporsi e saranno gli eventi tragici e grandiosi della prima guerra mondiale nella quale tanta parte, la parte decisiva, ebbe la Marca Trevigiana, a placare tutte le vecchie questioni e i vecchi rancori, anche se il suggello formale fu messo solo con hi Conciliazione del 1929.
L'oratore è stato vivamente applaudito e complimentato .
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UDINEL D 29 ottobre ha avuto luogo la periodica seduta del Consiglio diret­tivo, che i>i è svolta in una sala della Banca del Friuli.
Erano presenti; il prof. Angelo de Benvenuti, presidente, il cav. Antonio Fale-sehini, vice presidente, i consiglieri ay-v, Egidio Zoratti e prof. Martino Scovacricchi.
Il presidente ha comunicato di aVer partecipato alla celebrazioni romane, in occasione del XLV Congresso di storia del Risorgimento (21-25 settembre), anche quale rappresentante del Comune di Udine. L'inaugurazione si è avuta in Campi doglio e la chiusura al Vittoriano con la prima visita al Museo Centrale del Risor­gimento.
Il Comitato ha già dato inizio al tesseramento 1971, onde essere il primo, come da molti anni, a chiuderle.
Il 13 agosto il prof, de Benvenuti ha parlato col presidente della Cassa di Risparmio di Udine, avw Mario Livi, il quale ha promesso che al Comitato verrà assegnata una sede nella erigenda Casa Friulana della Cultura, iniziativa curata dalla benemerita Cassa di Risparmio. A questo punto il presidente ha osservato, che sarà necessario ammobiliare la nuova sede. Per buona sorte il Comitato non manca di mezzi. Dal canto suo il consigliere Zoratti, in pari tempo presidente della Banca