Rassegna storica del Risorgimento

BATTAGLIA FELICE
anno <1919>   pagina <651>
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; Un prete "brigante-patriota nel 1812-1 651
HelT obbedirvi riflettete però ch'io non sono ne un vii delatore, né un pubblico spione ; che il solo amore della tranquillità pubblica mi spinge alle comunicazioni cui passo a dirvi; e che vi prego ad interessarvi, perchè la vita di questo traviato soggetto sia salva, e il suo gasfcigo si restringa soltanto o ad una deportazione o ad una reclusione la quale gli tolga i mezzi di nuocere.
Quest'uomo della comune di Vitorchiano, io lo conosco con qualche intimità da circa due anni. Oercò la mia amicizia per ma­nifestarmi delle trame, alle quali voleva ch'io prendessi parte. Sin d'allora mi credetti in obbligo di amichevolmente avvertirne il Com­missario di Polizia sig. Especo. Ecco quanto mi diceva in allora. Egli tendeva a riunire l'Italia in indipendenza. La sua parola d'ap­pello era - Io sono Italiano - Aveva formati tre cartolari più o meno, nei quali aveva posto in iscritto il suo sistema rivolu­zionario. V'era una specie di Massoneria pei contadini, in ispeoie coscritti, onde animarli alla refrattarietà ed alla rivolta. V era una divisione topografica d'Italia in Generalati ed una quantità d' altre cose ch'io non saprei ben dire, perchè non si volle lasciarmeli in mano.
Spacciava costui d'aver in Roma qualche centinaio di satel­liti, co' quali inclusive aveva fatto una prova generale di rivolta sulla piazza di San Pietro prima della deportazione di Pio TU. Spacciava pure che nella circostanza di quella deportazione, esso ritrovavasi travestito nella Piazza di Montecavallo, ed aveva avver­tito il Papa di ciò che seguiva rompendo una vetrata onde farsi sentire; e lo aveva stimolato a permettergli una rivoluzione, il qual permesso non gli si volle accordare. Diceva d'esser stato costante­mente emissario della Segreteria di Stato e di aver corrispondenza in una quantità di paesi e medesimamente cogli Inglesi. Aggiungeva di essere stato ari estato ai tempi del Sotto - Prefetto di questo Cir­condario, sig. Celentara, e di essersi miracolosamente salvato per buoni unici del sig. Auru Segretario generale di sotto Prefettura e del sig. can.co Luigi Zolli, viterbese, motivando come ragion del suo arresto il reperimento presso di sé di molte coccarde rivolu­zionarie, polveri, tamburi, armi etc. Diceva pur di essersi salvato altra
della cosa non vi aveva alcun male che si desse comunicazione delia lettera sua, e dell'Orioli*..t'Qnol'i, a quanto pare, arrestato, fu rilascialo dietro le sue giustificazioni, e le informazioni favorevoli di Viterbo. (Vedi a questo pro­posito SlQ-NOJUflliLl, Op. cit. pag. 289, n. 75;.