Rassegna storica del Risorgimento
STATI PREUNITARI RELAZIONI CON GLI STATI UNITI D'AMERICA SEC. X
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1971
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Nino Cortese
tato di commercio stipulato da Napoli con l'Olanda nel 1753. In tali con* dizioni, ove dagli Stati Uniti fosse stato richiesto il trattamento della nazione più favorita, imperdonabile errore sarebbe stato raccordarlo, perché, senza gravi ragioni e senza ricavarne effettivi vantaggi, ai sarebbe ampliato il numero delle nazioni privilegiate. D'altro canto anche senza questa clan-sola dubbia utilità avrebbe pur sempre avuto un trattato con un paese quasi del tutto sconosciuto, con il quale il regno non aveva relazioni dirette. Inoltre la mancanza di una bene attrezzata flotta mercantile, che potesse svolgere attivi traffici al di là dello stretto di Gibilterra, già non aveva permesso di trarre profitto dagli unici trattati di commercio1J stipulati dal regno con la Svezia (30 giugno 1742), con la Danimarca (16 aprile 1748) e con l'Olanda (27 agosto 1753). Al dire del Galanti a) questi trattati non erano riusciti vantaggiosi che a' soli stranieri co1 quali erano stati fatti, e forse sarebbe stato più vantaggioso di non essersi mai fatti . Del resto gli Americani avrebbero potuto utilizzare il porto franco di Messina, 8) al dire del Galiani, sicuro ospizio e centro di commercio per tutte le nazioni . H Governo napoletano condivise il parere del Galiani.
Per alcuni mesi i commissari americani tacquero. Dal canto suo il 1 marzo 1785 il Pio riferì al suo ministro che a Versailles l'Adams gli aveva detto di aver trasmesso al proprio Governo le risposte napoletane con opportune indicazioni sul porto di Messina. Poi alla metà di maggio lo stesso Adams rinnovò le proprie richieste insistendo presso il Pio perché si desse inizio una buona volta alle trattative. Affermò che non era affatto necessario attendere le decisioni del Congresso americano e che nel compilare il testo del trattato si sarebbero proposte cose le più conformi ai desideri del re ; disse ancora che le trattative erano bene avviate con l'Impero e con le altre Potenze e che la Spagna aveva dichiarato di voler affidare le negoziazioni ad un ministro che si sarebbe recato appositamente negli Stati Uniti.4) Ma il marchese della Sambuca tenne fermo: rispose al Pio che con pulita maniera bisognava persuadere l'Adams che il Governo non era affatto alieno dallo stipulare un trattato, ma che si dovevano attendere le decisioni del monarca spagnuolo, al quale il re era
i) Per essi cfr. DE SARUS, Codice delle leggi del Regno di Napoli, Napoli, 1792 sgg~ II, pp, 197, 214, 226; e M. SCIUPA, 12 Regno di Napoli al tempo di Carlo di Borbone, Roma, 1923, H, p. 123.
2} G. M. GALANTI, Nuova descrizione geografica e politica delle Sicilie, Napoli,
1789, IH, p. 327.
a) Sol porto franco di Messina cfr. N. CORTESE, La funzione storica di Messina, Messina, 1933.
*) Ardi. Stato di Napoli, Esteri-, f. 4210, cifra di Luigi Pio al marchese della Sambuca, Parigi, 17 maggio 1785.