Rassegna storica del Risorgimento
STATI PREUNITARI RELAZIONI CON GLI STATI UNITI D'AMERICA SEC. X
anno
<
1971
>
pagina
<
11
>
Siati Uniti, e Stati italiani
11
potranno avere, e intanto non soddisfa a nessuno do1 quesiti fatti. O costai non sa negoziare, o gli pena lo scrivere in cifra.1)
E tult'altro che favorevole fu il parere del Magistrato del Commercio, del quale, oltre al Caliani, facevano parte Antonio Spinelli, Giuseppe Ca-ravita. Vincenzo Boraggine, Ippolito Porcinari. Giambattista Starace. Interpellato dall'Acton il 15 ottobre 1785, nella sua risposta cominciò col dire scherzosamente: <c Umiliamo a Vostra Maestà che questa nuova Potenza americana, sorta pochi anni fa per essersi sottratta dall'ubbidienza del Re e della Nazione inglese, a noi non è nota se non che per l'imperfette, oscure ed illegali notizie ehe uè abbiamo ritratte dalla lettura delle gazzette fatta nelle ore di ozio da noi . Sostenne che, prima di iniziare delle trattative, occorreva riconoscere il nuovo Stato, fissare le regole del cerimoniale, ottenere dagli Stati Uniti delle garenzie. E concluse affermando che pel momento sarebbe bastato accogliere nei porti le navi degli Americani, accettare i loro consoli e, nel caso, inviarne dei napoletani in America.
Forse neppure il Brush si fece più vivo: certamente le trattative si arenarono; e poi I'Acton. per il sopraggiungere di difficoltà politiche provocate dagli avvenimenti francesi e dalle loro ripercussioni nel regno, dovette pensare a ben altro. Cosi, quando 1*8 marzo 1795 il console napoletano ad Alicante, Ignazio Barella, informò il suo Governo che il locale console americano, incaricato di stipulare la pace con le Reggenze africane pel tramite del rappresentante francese, gli aveva detto di esser pronto a recarsi a Napoli per stipulare un trattato, il ministro borbonico si limitò ad accusargli ricevuta del suo rapporto. 3) E forse non si rispose neppure ad un William Exton che da Tunisi il 13 maggio 1802 cercò di convincere rActon che molto utile per Napoli sarebbe stata una sua convenzione con gli Stati Uniti. 3>
Pur tuttavia le relazioni commerciali, con l'arrivo di navi americane, si svilupparono ugualmente. Sappiamo che nell'aprile del 1797 si concesse il permesso di estrarre dal regno con bandiera amica forti quantitativi di merci.4' E sappiamo ancora che nel 1801 era già da tempo a Napoli come console generale un tal Giovanni Mathieu. Anzi, in tale anno essendo divenuto notevole il numero delle navi americane che approdavano nei porti del regno, questo Mathieu pensò di nominare per il Mezzogiorno dei viceconsoli che agevolassero i traffici e che già esistevano in Sicilia. E poiché
JO Ivi. lettera del Galiuni alTAcion, S, Jorio, 31 agosto 17155. ) Ivi, letiferi ni .console Bardili, Napoli 21 aprile 1795 3 Ivi, tntdo ctfe. fr focio 3196,