Rassegna storica del Risorgimento
STATI PREUNITARI RELAZIONI CON GLI STATI UNITI D'AMERICA SEC. X
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1971
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Nino Cortese
la Camera di Commercio di Napoli, che doveva dare il suo benestare, sembrava restia a riconoscerli, cosi scrisse allo Zurlo e poi all'Acton;
Il Console generale degli Stati Uniti d'America, residente in onesta capitale, ha l'onore di rappresentare all'Eccellenza Vostra che, il commercio americano essendosi disteso in questi due regni delle Sicilie dove i bastimenti di questa nazione fanno si saol dire il maggior traffico tanto per le mercanzie che importano come de' prodotti de' due Regni ch'esportano, si è veduto obbligato di nominare de' viceconsoli tanto per l'avvantaggio de' nazionali, come pure per poter far passare a tutt'i capitani che si trovano nelli due regni gli avvisi necessari per la loro intelligenza e conservazione* come in questo mentre succede, dovendovi avvertire d'una prossima guerra con li Tripolini affinché prendino le misure e cautele necessarie in simil caso. Con sommo rammarico vedo che, avendo nominato de' viceconsoli nel regno ne' luoghi dove frequentano li bastimenti di sua nazione e particolarmente in Gallipoli, dove ve ne son diversi a caricare ogli. questa Camera di Commercio fa delle difficolta non mai udite d'accordare a detti viceconsoli Vexequatur di Sua Maestà, quando nell'istesso tempo non si negano all'altre nazioni, tanto più che la Maestà Sua si è degnata accordarli senza difficoltà ed indugio nella Sicilia; mi sembra strano che sotto lo stesso Governo non sia tanto per un regno come per l'altro l*istessa volontà del sovrano. Supplico l'Eccellenza Vostra volersi degnare di dare gli ordini che giudicherà opportuni affinché non siano ritardati gli exequatur, essendo della più grande importanza per gli Stati Uniti di poter prevenire e far passare con sicurezza gli avvisi a' capitani e negozianti dell'avvenimenti che possono interessare la navigazione americana nelle critiche circostanze. *5
Gli e.xequatur furono accordati. Crebbe il numero delle navi che vennero a commerciare nei porti napoletani e siciliani perché, come è noto, nei primi tempi il conflitto fra la Francia e l'Inghilterra facilitò lo sviluppo della marina degli Stati Uniti che si erano dichiarati neutrali. E quando giunse nel Mediterraneo la loro flotta da guerra per imporre a Tripoli il rispetto per la bandiera mercantile americana ed al console generale in Napoli si unì un agente del dipartimento della marina degli Stati Uniti per Napoli , incaricato di provvedere a tutte le occorrenze della squadra , il Governo nel settembre 1804 fece a quest'ultimo ottima accoglienza perché si trattava di un rappresentante di una potenza, la quale tendeva verso l'ingrandimento e la prosperità ed aveva un interesse comune con Napoli nella guerra che sosteneva contro il cantone di Tripoli, e poiché era utile al commercio la permanenza nei porti delle sue navi .2) Anzi. si esentarono dal dazio comune i generi, dei quali avevano bisogno , e si fornirono anche dei legni sottili .
i) Ivi, lettera del Mainimi allo Zurlo del 17 febbraio 1801, e poi all'Acton del 4 aprile 1801.
2) Ivi.