Rassegna storica del Risorgimento

PITTAVINO BONFIGLIO; SANTA ROSA PIETRO DE ROSSI DI; STATO E CHI
anno <1971>   pagina <25>
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Pietro di Santa Rosa
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e velate minacce si levarono da parte dei clericali* a cui fecero riscontro dure repliche del governo. ')
Nel bel mezzo di questo dima infuocato, venne a collocarsi la vicenda della malattia e della morte del Santa Rosa: vicenda che contribuì ad acutiz­zare una lotta che il governo si sforzava invano di temperare. L'episodio ebbe due fasi, la prima nel maggio e la seconda nell'agosto 1850. 11 9 maggio il Santa Rosa cadde gravemente malato e suo primo pensiero fu di avvertire i colleghi del ministero, esprimendo il desiderio di rassegnare le dimissioni, che però vennero respinte. Fu poi chiamato il confessore, teologo Ghiringhello, il quale, dopo un lungo colloquio (riportato in tutti i particolari nella lettera al Fantini del 24 maggio 1850) dette l'assoluzione al ministro e gli consegnò il biglietto da portare alla parrocchia per ottenere il viatico. I medici consigliarono però di sospendere la somministrazione del viatico fino al sabato, giorno in cui gli venne portato dal vice parroco, il quale richiese la famosa ritrattazione circa la sua partecipazione alla formulazione delle leggi Siccardi. Il Santa Rosa rispose di avervi preso parte con tutta coscienza e che non aveva nulla da ritrattare in proposito; dopo queste brevi parole gli fu senz'altro amministrato il viatico. La richiesta di ritrattazione, e il fatto che avesse ricevuto la comunione solo il sabato, dettero luogo a dicerie e polemiche sui giornali, i quali formularono le più. varie ipotesi, deformando gli avvenimenti. À tutte queste voci, alimentate da ambienti politici interessati a fomentare la polemica, rispose lo stesso Santa Rosa con una lunga dichiarazione, pubblicata dal Risorgimento il 16 mag­gio 1850.2)
*) D'Azeglio, che par si rammaricava dell'accaduto, scrisse: Siccome il suo scopo è di far la vittima, ha quello che cercava... La responsabilità ricade su chi non ha giudizio; e non è il solo arcivescovo ad avere simile responsabilità; ne ha altret­tanta il papa, che lavora anche lui per il protestantismo .
2) Per maggior chiarezza dei fatti, e ad integrazione di quanto scritto nelle lettere al Fantini del 24 maggio e del 3 giugno 1850, riportiamo integralmente la di* chiarazione del Santa Rosa. Divenuto da alcuni giorni, per causa della mia recente infermità, argomento di varie dicerie e di articoli di giornali, in cui ciascuno, più o meno erroneamente, intende dichiarare fatti che mi riguardano, mi veggo astretto ad esporre per solo amore di verità questi fatti; e così, mio malgrado, a trattenere il pubblico della mia povera persona, a solo scopo di far cessare gli sconvenienti di­scorsi che tuttavia vedo riprodursi in proposito. Perciò prego la Direzione del Rigor* laminilo a voler pubblicare la seguente succinta esposizione dei fatti stati con tanta facilità travisati e confusi. La notte dall'8 al 9 del era. fui colpito improvvisamente da un nuovo insulto di sangue al petto; malore a cui vado sottoposto da lunghi anni, e che, nell'ora scorso inverno, mi arrecò più di una volta molestia. Costretto a farmi subito salassare, fu mio primo pensiero avvertire dell'accaduto i miei onorandi colle­glli del Ministero, dichiarando loro il mio rammarico di vedermi, per causa della mia cagionevole salute* così spesso impedito di partecipare alle loro fatiche. Dichiarava loro come la mia delicatezza mi imponesse di ritirarmi dal mio ufficio; lasciando però a loro il decidere della convenienza o no di porgere al Re la mia decisione. Pari dichia­razione aveva già fatta nel passato novembre in simile contingenza e come allora, cosi al presente, i miei colleghi respinsero la preposta. Io mi acquietai tanto più volen­tieri a questa decisione, che in realti l'insulto sofferto pareo in sulle prime leggerissimo. Ma verso le tre pomeridiane del giorno 9, un secondo urto sanguigno mi riprese ga­gliardamente. Conosciutane per lunga esperienza la gravità, pensai ricorrere, come suol fare ogni buon cristiano, anche ai rimedi spirituali, e, come in tre altre simili circo-