Rassegna storica del Risorgimento
PITTAVINO BONFIGLIO; SANTA ROSA PIETRO DE ROSSI DI; STATO E CHI
anno
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1971
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26 Gian Biagio Furiozzi ,
Resta da spiegare come mai in questa circostanza fosse stato somministrato il viatico al ministro, senza che egli facesse quella esplicita ritrattazione che gli sarà ripetutamente richiesta nel mese di ugosto. A questo proposito, il Colo* miatti dà una versione dei fatti diversa da quella fornita dal ministro e generalmente accolta; questa versione è basata sulla testimonianza del padre Carlo Baima, che in quel periodo era addetto alla parrocchia di S. Carlo. Secondo il Baima, nel maggio 1850 il vice curato della parrocchia, teologo Antonio Gurlino. mentre portava solennemente il Santissimo a vari ammalati per l'adempimento dei precetto pasquale, presso l'abitazione del Santa Rosa venne fermato da un domestico ohe lo pregò di salire dal suo padrone per amministrargli il viatico, stante la gravità della malattia. Il vice curato, benché titubante.; secondo quanto raccontò egli stesso al Baima ed agli altri padri della parrocchia, vii sìj reco; prima però di comunicare l'ammalato, gli chiese se si era confessato e se aveva fatto ritrattazione. Il ministro rispose che con il Chiringhello aveva fatto quanto doveva fare; il Gurlino, credendo che ogni cosa fosse regolare, gli dette la comunione. Secondo questa versione, pertanto, se il Santa Rosa ricevette il viatico in maggio, fu piuttosto per sorpresa del vice curato che per espressa disposizione della curia. ' ">
Rimane il fatto che successivamente la gerarchia ecclesiastica assunse nei suoi confronti un atteggiamento più duro e intransigente. La cosa si può spiegare, almeno in parte, con l'acuirsi della situazione politica generale in Piemonte nell'estate del 1850, in seguito soprattutto all'arresto di alcuni vescovi ed alle violente reazioni da ciò suscitate negli ambienti clericali. Il 14 maggio venne consegnala all'incaricato piemontese a Roma una nota diplomatica di protesta della Santa Sede per il procedimento usato verso l'arcivescovo di Torino. Di nuovo, il 20 maggio, il papa stesso levò la sua voce contro il Piemonte, accusato di conculcare i diritti della Chiesa e di ingiuriare i suoi rappresentanti. Inoltre il cardinale Antonelli, a seguito della condanna del vescovo Varesini, con una nota del 26 giugno minacciava atti più formali se non si fosse data soddisfazione alle proteste pontificie. 2)
Queste velate minacce di scomunica preoccuparono vivamente il governo, per le conseguenze che un tale gesto avrebbe potuto avere. E in verità, che un
stanze nel corso della mia vita ho sempre praticato, così ora richiesi del confessore. Questi mi confessò alle ore 9 delia sera e mi rimise il biglietto del Santissimo Viatico da prodursi alla Parrocchia. I medici però dichiararono il morbo non manifestare urgenza ed avere io bisogno di perfetto riposo. Questo fu il motivo che, a vece del venerdì mattina, mi fu recato il Santissimo sabbato mattino, quando già era cessato ogni incrudire del male e mi trovava più tranquillo. ÀUe sei ore mattutine del sabbato il Sacerdote col Santissimo entrava nella mia camera; mentre mi raccoglieva a riceverlo, il Sacerdote amministrante accostatosi solo al mio Ietto mi indirizzò le seguenti parole: Caso che Vossignoria avesse partecipato contro la propria coscienza agli ultimi fatti del Ministero, ella dovrehbe ritrattarsene . Al che risposi nettamente ed esplicitamente aver preso parte con tutta coscienza ai fard a cui quel Sacerdote alludeva, averlo dichiarato in pubblico, e aver nulla a ritrattare in proposito . Dopo queste parole mi fu senz'altro amministrato il Santissimo Viatico. Dichiaro di nuovo solennemente essere falso, erroneo e menzognero tutto ciò, che oltre al qui minutamente espresso, siasi detto o stampato in proposito. Così Dio m'aiuti ; invocando il suo nome ad onore e gloria della piena verità. Sottoscritto: Pietro di Santa Rosa. KJI.Cfiv Mi. COLOMUTIT, op. cifc, pp. 210-211. 2) Cu*. E. Di NOLPO, op. cit,, p. 437.