Rassegna storica del Risorgimento
PITTAVINO BONFIGLIO; SANTA ROSA PIETRO DE ROSSI DI; STATO E CHI
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1971
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Pietro di Santa Rosa
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tale pericolo esistesse, è provato da iuta circolare inviata dal Fransoni ai parroci piemontesi e caduta in mano alla magistratura, la quale, tuttavia, non ritenne opportuno divulgarla, onde evitare un pericoloso allarmismo. Questa circolare, esistente tra la corrispondenza diretta al Fantini, mirava appunto a far credere scomunicati niente meno che il m, i ministri e tutti i parlamentari -che avevano approvato la legge del foro. 4ìi
D governo, nel promuovere le riforme siccardiane, aveva previsto le inevitabili reazioni del partito clericale, ma ai era un poco illuso sulla fermezza delie intenzioni di quel partito, di cui il Fransoni sembrava aver assunto la guida. La lotta toccava ora vertici imprevisti di asprezza: le provocazioni di un largo settore del clero avevano assunto, infatti, la forma di aperta ribellione all'auto* rilà dello Stalo. Di fronte, a questa situazione, tra i ministri piemontesi non esisteva uniformità di posizioni; alcuni, come il Siccardi e il La Marmerà, erano per un atteggiamento di resistenza; altri, come il d'Azeglio e il Santa Rosa, propendevano per una maggiore prudenza. Tutti erano però decisi a non cedere sui punti essenziali : la remissività, in casi simili, sarebbe equivalsa a debolezza.
Nei primi giorni di agosto, Pietro di Santa Rosa cadde di nuovo gravemente ammalato. Fu chiamato anche questa volta il teologo Ghiringhello, il quale confessò e assolse l'infermo; venne poi chiamato il parroco, padre Pitta* vino, per la comunione. Questi riferisce il conte Carlo Morra al Fantini non solamente non volle adattarsi ai sacri canoni che prescrivono Q dover amministrare gli ultimi Sacramenti a chi a ciò è debitamente autorizzato dal proprio confessore, ma il richiese d'una ritrattazione, non come quella che la S.V. [II.ma e Rev.ma suggerisce e da Esso protestata costantemente, ma d'una ritrattazione, alla quale un onestuorao di Stato, non uomo religiosamente coscienzioso, qual era. Monsignore, il suo ed il mio Pietro, non poteva onoratamente annuire.... Prostrassi a' piedi del Parroco l'inconsolabile moglie, supplicandolo mistamente al morente che almeno confortare il volesse dell'ultimo sussidio che una religione, tutta carità, non niega all'ultimo dei credenti* e neppur questo favore s'ottenne, che anzi frantesesi il suono di niegata sepoltura .2)
Invano furono escogitate formule di ritrattazione, tutte respinte dal Pit-tavino,3) così che il Santa Rosa morì senza il viatico. Restava il problema della
-) La circolare del Fransoni è inserita in una lettera dell'avvocato generale Persoglio al Fantini, in data 7 giugno 1850, di cui diamo la parte essenziale. IlLmo e Rev.mo Monsignore, mi giunse a notizia essere stati trasmessi a tatti i parroci della Diocesi, così degnamente presieduta da V. S. IH.ma e Rev.ma, alcuni quesiti e loro risoluzione del tenore seguente: 1 - Se gli Autori della legge contro l'immanità locale e personale ecclesiastica abbiano incorso le scomuniche. 2 Se chi applica questa legge p in qualunque modo cooperi per la sua esecuzione incorra parimenti questa pena. 3 Se rincorra ipso facto, o se sia riservata al Papa. Consultati i predetti quesiti venne unanimemente risposto affermativo in omnibus: per copia conforme *j* Luigi Ardv. di Torino .
2) Lettera inedita del 7 agosto 1850.
8) Una prima ritrattazione, firmata dal Santa Rosa e dal curato di S. Carlo, era cosi concepita : Dacché, per amministrarmi il SS. Viatico, vuoisi da me una dichiarazione, sempre in ordine a ciò ohe già altre volte fece argomento di pubblici discorsi, vedendo che il silenzio m'impedirebbe di ricevere il SS. Viatico, dichiaro solenne* mente avere, con tutta coscienza di non violare le leggi ecclesiastiche partecipato agli atti del' governo, come uomo pubblico, e, per quanto riflette dubbi che ne potino ri* dondare tra la coscienza e Dio, averne sufficientemente trattato col proprio confes